Zelensky all'Onu: Putin non riesce a batterci e vuole lasciarci al gelo

New York, 25 set. (askanews) - La Russia non riesce a spezzare lo spirito di resistenza dell'Ucraina, per questo attacca le sue infrastrutture energetiche per lasciare "al buio e al freddo milioni di ucraini": lo ha detto il presidente ucrIno Volodymyr Zelensky nel suo intervento ufficiale davanti a...

New York, 25 set.

(askanews) – La Russia non riesce a spezzare lo spirito di resistenza dell’Ucraina, per questo attacca le sue infrastrutture energetiche per lasciare “al buio e al freddo milioni di ucraini”: lo ha detto il presidente ucrIno Volodymyr Zelensky nel suo intervento ufficiale davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Zelensky ha scelto di esordire partendo da uno degli episodi più spinosi della guerra d’aggressione russa: il giorno in cui i carri armati di Mosca aprirono il fuoco contro Zaporizhya, la più grande centrale nucleare d’Europa, sfiorando la catastrofe ambientale.

“L’esercito russo ha preso d’assalto l’impianto brutalmente, senza pensare alle conseguenze potenzialmente disastrose”, ha detto Zelensky, secondo cui si è trattato di “uno dei momenti più orribili della guerra”. L’episodio, ha spiegato, è la ragione per cui la sicurezza nucleare è divenuto un punto cardinale della formula di pace avanzata da Kyiv: “La maggior parte del mondo capisce cosa è in gioco”.

“Putin vuole spezzare lo spirito ucraino”, ha dichiarato il capo di Stato 46enne, secondo cui le azioni del Cremlino sono dirette a distruggere le centrali termiche e gran parte della capacità idroelettrica del Paese invaso.

“Questo è il suo modo di prepararsi all’inverno, sperando di tormentare milioni di ucraini lasciandoli al buio, costringendoli a soffrire e a cedere”.

Il presidente ucraino sostiene poi di aver ricevuto informazioni che rivelano un piano russo per bersagliare le centrali nucleari del Paese invaso. Un’idea che, a suo avviso, porterebbe a una “catastrofe nucleare” senza quartiere, dal momento che, fa notare, “le radiazioni non rispettano i confini degli Stati”.