Bruxelles, 19 nov. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato l’Europa a spingere sempre di più Mosca verso quella che ha definito una “pace giusta”, parlando in videocollegamento durante una sessione plenaria straordinaria del Parlamento europeo, per i 1.000 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
“Putin è concentrato a vincere questa guerra. Non si fermerà da solo. Più tempo ha a disposizione, più le sue condizioni diventano più dure”, ha detto Zelensky accolto da una standing ovation della plenaria, ringraziando l’Europa per il suo sostegno durante il conflitto e invitandola a restare uniti e a fare di più, anche all’indomani del via libera da parte del presidente americano Joe Biden all’uso di missili a medio e lungo raggio Usa in territorio russo.
“La pace è ciò che desideriamo di più. Due anni fa abbiamo proposto la formula di pace e sono grato a tutta l’Europa e a tutti i partner che l’hanno sostenuta, e voi del Parlamento europeo siete stati tra i primi a sostenerla”. Per il presidente ucraino, solo attaccare gli asset militari della Russia sul suo territorio, i depositi di munizioni, le basi aeree, le fabbriche che producono missili e droni, potrebbe spingere Putin a negoziare la pace.
Parlando poi davanti al Parlamento di Kiev, Zelensky ha insistito sul fatto che il 2025 sarà decisivo per determinare chi vincerà la guerra. “Nei momenti decisivi, che arriveranno l’anno prossimo, dobbiamo evitare che qualcuno nel mondo dubiti della stabilità di tutta l’Ucraina. In questa fase della guerra si decide chi prevarrà. O noi sul nemico. O il nemico su noi, ucraini… e sugli europei. E su tutti coloro che nel mondo vogliono vivere liberamente e non essere subordinati a qualche dittatore”.
“Mille giorni di guerra sono una sfida tremenda, enorme – ha concluso ringraziando il Parlamento europeo e la sua presidente, Roberta Metsola – l’Ucraina merita che l’anno prossimo sia l’anno della pace”.
Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che approva una dottrina nucleare aggiornata per il Paese. In una sezione si legge che la Russia ha ampliato l’elenco dei criteri che richiedono una risposta nucleare, includendo “l’aggressione da parte di qualsiasi stato non nucleare, ma con la partecipazione o il supporto di un paese nucleare”, anche con armi convenzionali. Un aggiornamento che arriva subito dopo il via libera americano all’uso dei suoi missili a lungo e medio raggio contro la Russia.