Il suo nome era diventato simbolo del movimento #MeToo, provocando una vera e propria ondata di indignazione nel mondo di Hollywood: per il produttore Harvey Weinstein c’è una svolta nel processo. La Corte Suprema di New York ha reso nulla la condanna per violenza sessuale. Stando a quanto si apprende la decisione è stata presa da quattro giudici contro tre: per questo motivo il processo dovrà essere ripetuto.
Weinstein, annullata la condanna per reati sessuali: la motivazione
Alla base dell’annullamento del processo che si è svolto in Corte d’Appello ci sarebbero stati alcuni errori commessi dal giudice James Burke che ne avrebbero determinato l’esito. In particolare, il magistrato statunitense avrebbe ammesso erroneamente in aula delle testimoni che avrebbero deposto pur non essendo state parte delle accuse che sono state contestate al produttore cinematografico. La giudice Jenny Rivera – riporta Adnkronos – si è pronunciata così sulla sentenza: “Riaffermiamo che nessuna persona accusata di illegalità può essere giudicata sulla base di prove di crimini non imputati che servono solo a stabilire la propensione dell’accusato al comportamento criminale”.
Le reazioni dopo la decisione del tribunale
Nel frattempo Tarale Wullf, una delle persone che ha accusato il produttore di Hollywood ha manifestato una reazione di sdegno e protesta dopo la decisione presa dal tribunale statunitense: “Mi sono semplicemente bloccata” ha dichiarato Tarale Wulff, osservando inoltre: “La giuria è stata istruita sulla rilevanza di questa testimonianza e ribaltare il verdetto è tragico in quanto richiederà alle vittime di sopportare un altro processo”, sono le parole riportate da USA Today.