Roma, 9 gen (Adnkronos Salute) – “Quello di trastuzumab deruxtecan è un modello perché siamo riusciti veramente a lavorare tutti insieme per accelerare e far sì che questo farmaco arrivasse ai pazienti molto velocemente. Oggi anche per le pazienti che hanno un'espressione più bassa di Her2 abbiamo una terapia veramente efficace. L'alleanza con AstraZeneca nasce nel 2019 con l'obiettivo proprio di sinergizzare le due caratteristiche delle aziende: l'esperienza medico-scientifica e tecnologica di Daiichi Sankyo e quella globale a livello di oncologia di AstraZeneca. Ci siamo messi insieme sia per accelerare lo sviluppo di un farmaco molto importante, una tecnologia innovativa, quella di trastuzumab deruxtecan, e velocizzarne la diffusione in tutti i Paesi, a livello mondiale. Naturalmente per accelerare anche l'accesso al farmaco, è stata fatta sinergia non solo con AstraZeneca, ma anche con gli altri attori del sistema salute: istituzioni, enti regolatori e associazioni dei pazienti.”. Lo ha detto Mauro Vitali, Head of Oncology di Daiichi Sankyo Italia, all’Adnkronos Salute, nel corso di un evento oggi a Milano su diagnosi precoce e terapie mirate del cancro seno metastatico a bassa espressione della proteina Her2 (Her2 low).
La terapia trastuzumab deruxtecan ha appena ricevuto l’autorizzazione al rimborso anche nelle pazienti con carcinoma della mammella metastatico Her2 low. Sono pazienti che “esprimono bassi livelli di Her2, che è una proteina, un recettore che si trova sulle cellule tumorali- spiega Vitali – Trastuzumab deruxtecan è la prima terapia, cioè il primo farmaco anticorpo monoclonale, farmaco-coniugato, in grado di targhettizzare questi pazienti e queste cellule. Si tratta di una tecnologia – chiarisce – che targhettizza in maniera molto precisa e molto selettiva questi recettori (riconosciuti da trastuzumab, ndr) e internalizza quello che è il chemioterapico (deruxtecan, ndr) che, naturalmente, uccide la cellula tumorale. La sinergia con AstraZenca “è molto importante – conclude Vitali – quindi continuerà e non continuerà solo con trastuzumab deruxtecan ma anche con un'altra molecola che è il datopotamab”.