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Indagini su Sebastiano Visintin: la rivelazione sconvolgente del fratello di Liliana Resinovich

fratello Liliana Resinovich

Sergio Resinovich commenta l'inchiesta che ha coinvolto il cognato Sebastiano Visintin per la morte della sorella, svelando una verità scioccante.

La vicenda legata alla morte di Liliana Resinovich continua a suscitare incredulità e sospetti, soprattutto con l’ultima clamorosa evoluzione: l’iscrizione di Sebastiano Visintin, marito della vittima, nel registro degli indagati. Un colpo di scena che ha scosso profondamente la famiglia, ma che ora potrebbe rivelare nuove e inquietanti verità. A parlare per primo è Sergio Resinovich, il fratello di Liliana, che ha deciso di rompere il silenzio per commentare la drammatica situazione e fare una rivelazione che rischia di cambiare il corso delle indagini.

Le prime parole di Sergio Resinovich dopo le indagini su Sebastiano Visintin

In un’intervista a LaPresse, Sergio Resinovich, fratello di Liliana Resinovich, trovata senza vita in un boschetto a Trieste il 5 gennaio 2022 dopo essere scomparsa il 14 dicembre dello stesso anno, ha commentato l’iscrizione del cognato Sebastiano Visintin nel registro degli indagati.

È acclarato che è stata uccisa, credo che questo nuovo team riuscirà a fare luce sui dubbi rimasti. Sono contento che le indagini siano partite, ho fiducia in questa nuova squadra di investigatori, ora lasciamo che lavorino”.

Inizialmente, la morte di Liliana Resinovich era stata classificata come suicidio, ma le indagini hanno preso una direzione diversa dopo la superconsulenza della Procura di Trieste, affidata all’antropologa forense Cristina Cattanero, ai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone, e all’entomologo Stefano Vanin. Secondo quanto emerso dalle loro analisi, la morte della 63enne sarebbe stata causata da “asfissia meccanica esterna“, con l’ipotesi di un possibile coinvolgimento di terzi.

Sebastiano Visintin indagato: la clamorosa rivelazione del fratello di Liliana Resinovich

Sergio Resinovich ha sempre rifiutato l’idea che sua sorella Liliana si fosse suicidata. Grazie al suo impegno, il corpo della 63enne, trovata morta a Trieste nel 2022, non è stato cremato, evitando che il caso venisse archiviato. Due anni fa, Resinovich ha accusato apertamente il cognato Sebastiano Visintin, chiedendo che su di lui venissero svolte indagini, soprattutto alla luce delle sue dichiarazioni dopo la scomparsa della moglie e dei presunti problemi economici di cui Sergio era a conoscenza.

Resinovich ha dichiarato al Messaggero che, sebbene non si rallegrasse del male altrui, sperava in un cambiamento simile. I suoi sospetti si basano sulle contraddizioni nelle dichiarazioni di Visintin, sul suo ritardo nel denunciare e su alcuni depistaggi, oltre alla convinzione che avesse un movente legato al controllo su Liliana e alla stabilità economica che il rapporto con lei gli garantiva.

Secondo le indagini, Liliana voleva andarsene di casa e aveva intenzione di ricominciare una storia con l’amico Claudio Sterpin, una scelta che avrebbe complicato la situazione per suo marito Visintin. Tre giorni dopo la scomparsa, Visintin avrebbe chiamato il fratello della donna e gli parlò delle sue difficoltà economiche, dicendo di non riuscire a vivere senza Liliana.

Prendo 560 euro di pensione al mese, senza Lilly non riesco a vivere”.

A tal proposito, Sergio sostiene che, senza il sostegno di sua sorella, Visintin avrebbe dovuto rinunciare alla sua vita fatta di viaggi, gite in bicicletta, saune e cene con gli amici.