Visibilia: Inps parte civile, Santanché chiede trasferimento procedimento a Roma (2)

(Adnkronos) - In particolare l'Inps, rappresentata dall'avvocato Aldo Tagliente, ha chiesto e ottenuto l'ammissione come parte civile e ha lamentato danni patrimoniali e non che sarà eventualmente il giudice a quantificare. La difesa della ministra Santanché, rappresenta...

(Adnkronos) – In particolare l'Inps, rappresentata dall'avvocato Aldo Tagliente, ha chiesto e ottenuto l'ammissione come parte civile e ha lamentato danni patrimoniali e non che sarà eventualmente il giudice a quantificare.

La difesa della ministra Santanché, rappresentata dal legale Nicolò Pelanda, ha chiesto invece il 'trasferimento' della competenza da Milano a Roma, dove ha sede l'istituto di previdenza, e ora sono tre le possibili strade per il gup: accogliere la richiesta della difesa, far risolvere la questione alla Cassazione, oppure lasciare che sia Milano a occuparsi della vicenda. Inoltre, spiega il difensore, è stata chiesta una riqualificazione giuridica del reato: non più truffa ma indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Oltre alla ministra, rischiano il processo anche il compagno dell'esponente di FdI Dimitri Kunz D'Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo Visibilia, e le due società Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, quest'ultima – tramite il legale Maurizio Riverditi – ha proposto un patteggiamento (parere favorevole della procura) – mettendo sul tavolo 23mila euro come sanzione e la completa restituzione dei soldi contestati nel capo d'imputazione. Nell'indagine, coordinata dai pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo – e quindi continuando a lavorare – causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'ente pubblico.

Il fascicolo era nato dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore, la quale aveva registrato le conversazioni con il compagno della Santanché e aveva raccontato di aver continuato a lavorare quando, dal marzo 2020 fino a novembre 2021, era invece ufficialmente in cassa integrazione a zero ore nel periodo Covid. Uno schema che sarebbe stato replicato per sei ex dipendenti di Editore e altri sei di Concessionaria.

Accuse da cui la senatrice si era difesa, lo scorso luglio, in Parlamento. Nella chiusura indagine si contesta agli indagati di aver indebitamente percepito dall'Inps somme a titolo di cassa integrazione per 126,4 milioni di euro, pari a oltre 20mila ore complessive per i 13 dipendenti.