Roma, 22 nov.
(askanews) – In vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, in programma il 25 novembre, è stata presentata a Roma presso la sede Rai di Viale Mazzini la ricerca di INC Non Profit Lab “Prima che sia troppo tardi. Educare i giovani all’affettività per contrastare la violenza di genere” condotta da AstraRicerche con il patrocinio di Rai Per la Sostenibilità. Un problema quello della violenza sulle donne che preoccupa gli italiani, tanto da ritenerlo grave e urgente da affrontare.
Secondo i dati raccolti dalla ricerca 9 italiani su 10 vorrebbero campagne di sensibilizzazione sulla violenza di genere nelle scuole inserendo l’educazione all’affettività nei programmi scolastici. Abbiamo parlato con Paolo Mattei, Vicepresidente INC:
“La nostra ricerca sostanzialmente mette a fuoco, da una parte, degli alimenti positivi e dall’altra degli alimenti preoccupanti. Positivo è che gli italiani sanno che questo è un problema importante e vogliono avere delle risposte. Suggeriscono soprattutto delle strade, portare a scuola l’educazione affettiva, portare a scuola le campagne di comunicazione, soprattutto per bambini e adolescenti, e la cosa non era scontata, anche tra i 5 e i 14 anni.
Il negativo è che esiste un’età attorno ai 14- 24 anni in cui si è meno sensibile nei confronti di questi temi, perché probabilmente si è dentro il problema. Si vive un disagio che impedisce di riuscire a trovare la chiave giusta per avere un dialogo corretto con gli altri, che è alla base dell’educazione affettiva”.
E c’è anche chi a scuola insegna già ai più piccoli l’educazione all’affettività. Abbiamo parlato con Cristina Cecconi docente primaria:
“Ho iniziato con la mia dirigente a fare un progetto sull’educazione emotiva e all’affettività.
La risposta degli alunni è stata incredibile, quella dei genitori e dei docenti non tanto, perché siamo ancora molto fermi sugli apprendimenti e poco su quello che è in realtà poi il modo in cui i ragazzi imparano, cioè attraverso le emozioni. Questo progetto che io ho iniziato lo sto continuando anche quest’anno nella mia scuola e spero che non rimanga un progetto, ma che diventa una cosa che si stabilirà in tutte le scuole e che sia l’inizio di una nuova era educativa all’affettività e all’intelligenza emotiva.
Io me lo auguro, è il mio sogno, ci credo e spero di realizzarlo”.
L’informazione pubblica ha imparato a tenere alta l’attenzione sui femminicidi non solo negli adulti, ma anche nei canali per bambini e ragazzi perché i pregiudizi si abbattono a partire dai banchi di scuola. Infine è intervenuto Roberto Natale, Consigliere Amministrazione Rai: “Il convegno di oggi si intitola prima che sia troppo tardi. Ecco, a noi maschi bisogna che fin da piccoli venga detto cosa non si deve fare.
È importante che per esempio ci siano titoli come quelli nella nuova programmazione di ReaCulp, come Crash, che insegnano agli adolescenti come uscire da reazioni rabbiose o violente. Anche questo e servizio pubblico”.
Serve un cambiamento culturale. Un cambio di rotta che punti sull’educazione affettiva dei bambini nelle scuole come materia d’insegnamento. Prima che sia troppo tardi.