> > Violenza sulle donne, la lotta passa da uguaglianza economica ed educazione

Violenza sulle donne, la lotta passa da uguaglianza economica ed educazione

stop violence against women

La ministra Calderone: colmare i divari salariali. Aumentano le aggressioni alle operatrici sanitarie. La magistratura: non esistono mostri, sono uomini che sbagliano

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si moltiplicano le riflessioni e le iniziative per contrastare un fenomeno che coinvolge milioni di donne in Italia e nel mondo. Quest’anno in Italia sono già 96 i femminicidi registrati, dei quali 82 consumati nell’ambito familiare/sentimentale. Tra denunce crescenti, storie drammatiche e nuovi spunti di intervento, la giornata accende i riflettori sulla necessità di cambiamenti culturali e strutturali.

Calderone: “Uguaglianza economica per una società più equa”

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato l’importanza di colmare il divario di genere nel mondo del lavoro. “Promuovere il lavoro femminile significa garantire autonomia, dignità e valore, elementi essenziali per contrastare la violenza e costruire una società più giusta”, ha dichiarato. La ministra ha sottolineato come la violenza sulle donne non sia solo fisica, ma si manifesti anche attraverso discriminazioni strutturali che penalizzano le donne in ogni ambito della società, dal lavoro alla famiglia”. Per Calderone, una maggiore rappresentanza femminile nei settori innovativi e un accesso equo alle professioni STEM sono fondamentali per abbattere gli stereotipi di genere.

Tra le iniziative concrete, la titolare del dicastero del Lavoro ha ricordato le azioni del governo per sostenere le donne, in particolare quelle vittime di violenza, come: Bonus assunzioni donne, con un esonero contributivo fino a 650 euro al mese per due anni; Fondi per le pari opportunità, pari a 10 milioni di euro l’anno fino al 2026 e Sostegno dell’Adi per donne che affrontano situazioni di violenza. Grazie a quest’ultimo provvedimento sono state sostenute 1.640 donne vittime di violenza.

Violenza sulle operatrici sanitarie: +40% di aggressioni in tre anni

Un dato preoccupante arriva dal settore sanitario, dove le aggressioni fisiche e psicologiche contro le donne sono aumentate del 40% negli ultimi tre anni, secondo l’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi). Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, denuncia una “società ancora maschilista” che mette in pericolo le professioniste. Tra le vittime di attacchi, si ricordano i tragici casi di Barbara Capovani e Paola Labriola.

Anelli ha chiesto maggiore flessibilità sul lavoro e meccanismi di tutela più efficaci per combattere questo fenomeno, definendolo una “violenza di genere a tutti gli effetti”.

Magistratura: “La violenza ha il volto di chi ci sta vicino”

Rosaria Stagnaro, magistrata presso la Procura di Milano, ha offerto una lucida analisi sulla violenza di genere. “Non esistono mostri, ma uomini comuni: padri, fratelli, fidanzati”, ha dichiarato in un’intervista. Secondo Stagnaro, il problema principale è che la violenza è prossima e familiare, il che la rende difficile da riconoscere e affrontare. La magistrata ha ribadito l’importanza di denunciare: “Non è vero che gli uomini violenti non vengono condannati o che le vittime non vengono credute”.

Il 25 novembre non è solo un momento per ricordare le vittime, ma anche per promuovere azioni concrete. Le testimonianze e i dati di oggi evidenziano che la violenza di genere non è un problema isolato ma il sintomo di una società ancora lontana dall’uguaglianza. Come ha ribadito Calderone, investire nel talento femminile e nella parità di genere è una responsabilità collettiva, fondamentale per costruire un futuro più equo e prospero.