A Enna un prete è stato condannato a oltre 4 anni di carcere per aver abusato sessualmente di un ragazzino negli anni che vanno dal 2009 al 2013.
È stata la vittima che coraggiosamente ha denunciato i fatti, a far partire l’inchiesta. Vediamo i dettagli di questa orribile vicenda, l’ennesima che coinvolge la Chiesa.
Violenze sessuali ad Enna
La Chiesa dovrebbe essere un luogo sicuro e di conforto per i giovani ma sono sempre di più i casi in cui sentiamo parlare di violenza sessuale su minorenni messa in atto proprio dai parroci di quartiere.
È proprio quello di cui parliamo in questo articolo e il protagonista della vicenda si chiama Antonio Messina.
Oggi ha 30 anni ma all’epoca dei fatti che ha denunciato, risalenti negli anni che vanno fra il 2009 e il 2013, era minorenne.
Il ragazzo ha indicato don Giuseppe Rugolo, di averlo molestato sessualmente in più occasioni. Antonio ha raccontato alla Squadra mobile di Enna le violenze e così ha fatto iniziare le indagini nei confronti del prete che ha rovinato la sua adolescenza.
Il processo al prete di Enna
Don Giuseppe Rugolo ha denunciato il ragazzo per diffamazione ma l’inchiesta portata avanti dal tribunale di Enna ha portato alla luce altri scandali relativi al sacerdote, nei confronti di diversi minorenni.
La sentenza emessa, ovvero 4 anni e 6 mesi di carcere per violenza sessuale aggravata su minori, è arrivata dopo 8 ore di camera di consiglio e i legali del ragazzo nonché i genitori che si sono costituiti parte civile, sono felici della decisione del giudice.
La vittima ha raccontato di aver subito abusi all’interno della sagrestia della Chiesa di San Giovanni Battista a Enna, che ora dovrà rispondere civilmente dell’accusa insieme alla Diocesi di Piazza Armerina.
Quello che è allarmante è che il parroco guidava un gruppo molto ampio di giovani all’epoca, per questo le indagini nei suoi confronti non si fermano.