Roma, 14 apr. (askanews) – Come ogni anno il Vinitaly ha rappresentato un’occasione per presentare al mondo le eccellenze italiane della filiera agroalimentare e soprattutto vitivinicola. Rappresentanti istituzionali, player di settore, operatori illustri del comparto enologico e tanti visitatori provenienti da ogni latitudine hanno alimentato i quattro giorni a Verona districandosi tra i padiglioni rappresentativi di ogni regione del Paese.
Imponente e monumentale l’installazione riservata alla Regione Lazio che, tra gli archi dell’Acquedotto Claudio, ha ospitato attraverso l’organizzazione di ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio), una collettiva composta da cinquantanove aziende vitivinicole e tre consorzi di tutela dando vita a degustazioni, show-cooking e tanti panel di dibattito dedicati al settore vitivinicolo laziale.
Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario ARSIAL, ha dichiarato: “È stato un Vinitaly straordinario, questo ce lo hanno detto i nostri produttori, molto contenti sia per quanto riguarda il numero delle presenze all’interno del padiglione, sia per quanto riguarda tutta l’organizzazione tecnica e di approfondimento che abbiamo messo in essere in questo importante evento. Siamo sempre stati convinti che bisogna bere il vino e non l’etichetta, lo abbiamo dimostrato raddoppiando le degustazioni tecniche all’interno del nostro padiglione ed inserendo anche momenti di approfondimento insieme a partner di rilievo nazionale”.
Anche Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio della Regione Lazio, ha commentato i risultati raccolti in quest’ultima edizione del Vinitaly: “Stiamo facendo veramente del nostro meglio per accompagnare i produttori della nostra regione in questa avventura impegnativa e difficile. Quest’edizione del Vinitaly ha visto finalmente il Lazio tra le regioni protagoniste con mille eventi, masterclass, competizioni in blind tasting che hanno dimostrato la straordinaria ed eccellente qualità dei vini laziali. Questo lavoro, che prosegue con grande perseveranza, con grande dedizione, con grande attenzione, è il migliore investimento che si possa fare”.
Nel padiglione della Regione Lazio e ARSIAL si sono tenute diverse masterclass e blind tasting: i partecipanti, in particolare, hanno assaggiato vini, di cui erano state tenute nascoste le etichette, assegnando poi un punteggio ad ogni calice degustato. Dalle competizioni sono emersi tanti vini laziali che, anche a confronto con etichette prestigiose, hanno trionfato nelle rispettive masterclass. A raggiungere tale traguardo sono state l’Azienda Biologica De Sanctis con il suo Frascati Superiore “Abelos” DOCG, Omina Romana con “Ceres Anesidora I” Lazio Rosso IGP, Casale Cinque Scudi con “Evoluzione” Rosso, Damiano Ciolli con “Silene” Cesanese Olevano Romano Riserva, Colle di Maggio Wine Farm con “Lunapriga” Lazio Bianco IGP, Cantina Belardi con Chardonnay “Incanto” Lazio Bianco IGT, Villa Gianna con Circeo Bianco Doc “Innato”, Martino V con Lazio Bellone IGT, Cantina Le Macchie con “La Sciantosa” Malvasia Puntinata Lazio IGP ed, infine, Fattoria Madonna delle Macchie con Tuscia Doc “Forcone”.
Tradizione, sapori ed innovazione, ingredienti che hanno reso la Regione Lazio protagonista in quest’ultima edizione del Vinitaly, testimoniando l’impegno del comparto a guardare al futuro con ottimismo e con la consapevolezza di rappresentare un settore strategico nel bagaglio culturale e nell’economia del Paese.