Vincenza Saracino è stata uccisa con cinque coltellate. I risultati dell’autopsia hanno svelato che i colpi non sono stati due come si è pensato inizialmente e non c’è stato stupro.
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Vincenza Saracino, i risultati dell’autopsia: “Uccisa con 5 coltellate, non c’è stato stupro”
Non sono stati due i colpi che hanno ucciso Vincenza Saracino, ma cinque, uno dei quali è stato letale, alla carotide. La 50enne di Preganziol, il cui corpo è stato trovato in uno stabile industriale abbandonato, è stata uccisa da 5 coltellate. Questo è quanto emerso dai risultati dell’autopsia condotta dall’anatomopatologo Claudio Terranova e consegnata alla Procura della Repubblica di Treviso.
Tra le lesioni, il perito ha evidenziato una frattura a uno zigomo, circostanza che fa pensare che l’omicidio sia avvenuto al culmine di una lite con percosse. La donna non è stata abusata sessualmente, ma avrebbe cercato di difendersi, visti graffi ed ecchimosi rilevati sulle braccia. Le ipotesi si orientano su un episodio d’impulso, senza premeditazione.
Omicidio Vincenza Saracino: la pista dei rapporti sul lavoro
Vincenza Saracino probabilmente aveva un appuntamento con la persone che l’ha aggredita. Ulteriori informazioni arriveranno dall’esame del traffico telefonico e di messaggistica registrato dallo smartphone della donna. Le linee di investigazione, affidate ai carabinieri, sembrano concentrarsi su interessi di tipo sentimentale o di natura patrimoniale.
Si indaga tra le persone che la donna frequentava e alla particolare natura della merce trattata nel negozio da Saracino e il marito. La donna gestiva uno dei punti vendita di oggettistica erotica appartenente a una piccola catena in franchising avviata dal marito, Fabio Stefanato, su cui per ora non ci sono particolari sospetti. L’anomalia che riguarda i suoi comportamenti si limita alla decisione di cercare personalmente la moglie tra i negozi della zona quando il suo allontanamento dal negozio era avvenuto da meno di un’ora.