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In queste ore, martedì 14 maggio, è arrivato l’ultimo via libera europeo all’insieme dei testi che costituiscono il nuovo Patto di migrazione e asilo.
Approvato il nuovo Patto sui migranti
L’Italia ha votato a favore di tutti e dieci i testi che compongono il Patto, mentre tra Ungheria e Polonia hanno espresso contrarietà in tutti i voti: arrivata la decisione finale, ora gli Stati membri avranno due anni per mettere in pratica le leggi adottate.
Il pacchetto legislativo stabilisce una serie di regole che dovrebbero aiutare a gestire gli arrivi dei migranti e creare procedure efficienti volte a riequilibrare la condivisione degli oneri tra gli Stati membri.
Cambiamenti in arrivo con il nuovo Patto sui migranti
Tra gli atti legislativi approvati viene riformato il regolamento sullo screening: dovrebbe consentire alle autorità nazionali di sottoporre i migranti irregolari e i richiedenti asilo alla procedura di pertinenza già alle frontiere esterne, oltre a garantire l’uniformità nei processi di identificazione, controlli di sicurezza e valutazione sanitaria.
Per quanto riguarda le procedure d’asilo, il regolamento dovrebbe semplificarle, mentre le norme sulla gestione determineranno quale Stato membro dell’Unione sarà responsabile per i rimpatri.
Inoltre, tra le novità ci sono l’equa ripartizione tra i Paesi Ue, introdotta per la prima volta, e la riforma della procedura di frontiera obbligatoria.
Le dichiarazioni della sottosegretaria Nicole de Moor dopo la decisione finale
«L’Unione europea continuerà la sua stretta cooperazione con i paesi terzi per affrontare le cause profonde della migrazione irregolare».
Nicole de Moor, sottosegretaria di Stato per l’asilo e la migrazione del Belgio, Paese alla presidenza di turno dell’Ue, ha ben chiaro come procedere: «Solo insieme possiamo trovare risposte alla sfida migratoria globale».