In tutto il Sud Italia si sta assistendo a un’invasione del vermocane, conosciuto anche come verme del fuoco.
I cambiamenti climatici hanno provocato il riscaldamento delle acque del Mediterraneo, creando così un ambiente ideale per la proliferazione di questa specie.
Cos’è il vermocane?
I vermocane sono policheti voraci e carnivori, dotati di setole urticanti e che contengono tossine. Di solito misurano tra i 15 e i 20 centimetri. Sono coloratissimi e hanno un’altissima capacità di rigenerazione: se spezzati infatti riescono a rigenerarsi.
Questa loro capacità li rende particolarmente adattabili ai vari habitat.
Originariamente popolavano le aree centro-orientali del Mediterraneo, ma l’aumento delle temperature li ha portati anche nel Sud Italia, occupando i mari di Sicilia, Calabria e Puglia.
I rischi per il mare e per l’uomo
L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) ha avviato progetti di ricerca per capire come gestire la situazione.
I vermocane sono infatti pericolosi per numerose specie marine autoctone. Inoltre, è anche importante rendere consapevole la popolazione dei rischi nel caso di contatto con un vermocane. Le sue setole piumate possono penetrare nella pelle causando bruciori, prurito, eritemi e intorpidimento locale.