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A seguito delle elezioni presidenziali, in Venezuela si sono verificati scontri, che hanno visto il coinvolgimento sia dei sostenitori del candidato dell’opposizione Urrutia, sia dei difensori del presidente in carica Maduro.
In particolare, l’opposizione denuncia l’esito del risultato elettorale e dichiara di avere le prove della vittoria del proprio candidato.
Venezuela: scontri e proteste
Scontri e proteste riempiono le piazze delle città venezuelane.
Non solo nella capitale Caracas, ma in diverse aree del paese: infatti, da Falcon a Miranda si stanno facendo i conti con le vive e forti manifestazioni popolari dopo il voto politico di domenica, che ha visto la riconferma dell’attuale presidente Maduro, con il 51,2% dei voti.
Cortei, grida e lancio di molotov hanno guidato le proteste.
Agitazioni a cui la polizia ha risposto con lacrimogeni e cariche.
Violenze che sembrerebbero aver causato anche un morto nella città di Maracay.
Dura la risposta del leader in carica, che ha definito le proteste degli atti terroristi e criminali, chiedendo inoltre: “La più forte reazione di ripudio di questi atti criminali compiuti da deliquenti”.
Venezuela: le proteste contro Maduro
Il risultato elettorale ha creato un forte malcontento nell’opposizione e nei suoi sostenitori.
In particolare gli avversari dell’attuale presidente venezuelano, per voce della leader Maria Corina Machado affermano:
- la vittoria del proprio candidato, Edmundo Gonzales Urrutia, avvenuta con il 73% delle preferenze;
- la possibilità di dimostrare la veridicità di tale esito, grazie alla presenza di un sito web nel quale sono state registrate le schede, potendo così ciascuno verificare la corrispondenza con il proprio voto.
L’insoddisfazione per la conferma dell’attuale guida politica si inserisce in un contesto sociale ed economico precario.
Una situazione di grave crisi che soffia sul fuoco del malcontento popolare e che alimenta proteste e scontri.
Infatti, lo stato sudamericano sta affrontando ormai da anni profonde difficoltà economiche, dall’elevata inflazione all’abbassamento del prezzo del petrolio, una delle più importanti risorse del paese.
A questo si aggiungono la corruzione e la forte disoccupazione, con un quadro socio-economico più che mai instabile.