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Venezuela, forze di sicurezza mobilitate per l’insediamento di Maduro: la capitale in rivolta

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Il presidente Nicolás Maduro, in carica dal 2013, giura per il terzo mandato, nonostante le proteste per l’insediamento.

Nicolás Maduro, il leader bolivariano conosciuto per il suo stile di governo autoritario, è stato proclamato vincitore delle elezioni di luglio, pur senza aver presentato prove tangibili del suo successo, nonostante le forti pressioni internazionali. Con l’insediamento per il terzo mandato, continuerà a guidare il Venezuela fino al 2031.

Venezuela, la capitale blindata per l’insediamento di Maduro

L’opposizione, che rivendica la vittoria del suo candidato Edmundo Gonzalez Urrutia, ha definito l’insediamento un “colpo di Stato“. Maduro ha prestato giuramento su una copia originale dell’attuale Costituzione, firmata da Hugo Chávez. Subito dopo aver ricevuto la fascia presidenziale, nel suo primo discorso del nuovo mandato, il presidente ha ribadito uno dei suoi slogan più noti, dichiarando:

“Il Venezuela non si colonizza né si domina, né con la diplomazia del bastone né con quella della carota. Faremo rispettare la Costituzione una e mille volte, come l’abbiamo fatta rispettare in questi anni“.

La sua vittoria è messa in discussione non solo dall’opposizione, ma anche dagli Stati Uniti, dal Parlamento europeo e da altri Paesi della comunità internazionale, che considerano Edmundo Gonzalez, candidato dell’opposizione, il legittimo vincitore delle elezioni.

“Nicolás Maduro non ha la legittimità di un presidente democraticamente eletto”. Esordisce così Kaja Kallas, alto rappresentante Ue, in una nota a nome dei 27 Paesi dell’Unione Europea.

Anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affermato:

“Intendiamo continuare a lavorare per una transizione democratica e pacifica. Le legittime aspirazioni di libertà e democrazia del popolo venezuelano devono finalmente trovare realizzazione”.

Venezuela, la capitale blindata per l’insediamento di Maduro: le proteste

Centinaia di sostenitori dell’opposizione venezuelana si sono radunati al confine con la Colombia, a Cùcuta, per protestare contro l’insediamento di Nicolás Maduro per il suo terzo mandato.

Durante la manifestazione, hanno sventolato bandiere venezuelane e intonato slogan contro la sua rielezione, rifiutando di riconoscere la sua vittoria elettorale.

“Vogliamo il Venezuela libero e democratico”, “Libertà”, hanno urlato.

Nuove sanzioni USA contro 8 alti funzionari venezuelani

Nelle stesse ore, gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro otto alti funzionari venezuelani alla guida delle principali agenzie economiche e di sicurezza che favoriscono la repressione e il sovvertimento della democrazia in Venezuela da parte del presidente Nicolás Maduro.

Tra i sanzionati figurano alti ufficiali dell’esercito e della polizia, oltre ai presidenti delle compagnie petrolifera e aerea statali. Anche il Regno Unito ha adottato misure simili, colpendo 15 individui legati al regime di Maduro, avvertendo che il paese non resterà in silenzio.