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Venezia, una delle città più belle e visitate al mondo, ha deciso di introdurre una nuova tassa che colpirà le navi da crociera e gli yacht che sostano nella sua laguna. A partire dal 2025, le imbarcazioni fino a 25mila tonnellate dovranno pagare una tariffa di 15 mila euro al giorno per ogni giorno di ormeggio. Questo provvedimento, che ha suscitato un acceso dibattito, mira a ridurre il numero di turisti mordi e fuggi, favorendo invece un turismo più sostenibile e di qualità.
Le conseguenze per il turismo e l’economia locale
La nuova tassa avrà un impatto significativo sul turismo a Venezia. Le navi da crociera, che portano un flusso costante di visitatori, sono una fonte importante di entrate per la città. Tuttavia, il comune di Venezia sta cercando di attrarre un turismo che porti benefici reali all’economia locale, piuttosto che un turismo di massa che affolla le strade e i monumenti. Le navi più piccole, che possono ancora accedere al centro storico, sono considerate un’opportunità per un turismo di qualità, ma la tassa potrebbe spingere molte compagnie a riconsiderare le loro rotte.
Le reazioni degli operatori del settore
Le reazioni alla nuova tassa non si sono fatte attendere. Michele Gallo, presidente degli Agenti marittimi, ha espresso preoccupazione per le conseguenze di questa politica, sottolineando che potrebbe allontanare le compagnie di crociera da Venezia. Le tariffe elevate, infatti, potrebbero risultare insostenibili per molte navette e yacht, che già affrontano costi operativi elevati. Inoltre, il rischio è che, a partire dal 2027, le compagnie decidano di abbandonare il porto veneziano, portando a una diminuzione del turismo e delle entrate per la città.