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Varese, maxi sequestro della Gdf: smascherata la truffa delle slot machine

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A Varese la Guardia di Finanza ha sventato la truffa alle slot machine, sette persone coinvolte nel maxi sequestro

A Varese sette persone sono finite sotto inchiesta per aver trattenuto sia i ricavi delle giocate alle slot, sia le quote destinate all’erario.

Varese, la Gdf smaschera la truffa delle slot machine: sequestro milionario

L’indagine, risalente al 2020, ha preso di mira i titolari di società incaricate del prelievo dei contanti dalle macchinette VLT (Video Lottery Terminal) situate in bar e sale slot. Gli indagati dovranno rispondere di peculato, appropriazione indebita, dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture false, autoriciclaggio, truffa ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta e illecito amministrativo. È stato inoltre disposto il sequestro di beni e disponibilità per quasi 5 milioni di euro. L’inchiesta ha preso il via grazie alla segnalazione fatta da Lottomatica alla Procura di Varese, per indagare su una società operante nella zona, sospettata di peculato e appropriazione indebita.

Le indagini

Secondo la denuncia, l’attività non avrebbe versato il “prelievo erariale unico“, ossia una tassa sugli apparecchi da intrattenimento, e si sarebbe appropriata indebitamente del fondo cassa conservato all’interno delle new slot, che sono sempre connesse con la rete telematica dei monopoli. Le successive perquisizioni condotte dalla Guardia di Finanza hanno svelato un sistema che permetteva agli indagati di gestire importanti somme di denaro. Agli ordini del generale Crescenzo Sciaraffa, le Fiamme Gialle hanno sequestrato anche 200mila euro in monete, considerati proventi illeciti delle giocate alle macchinette. Le forze dell’ordine hanno indagato inoltre su presunte operazioni sospette, che mettono in luce ripetuti movimenti bancari, legati a fatture per operazioni che non esistono.

Disposto il sequestro dei beni

Il giudice per le indagini preliminari ha disposto, su richiesta della Procura di Varese, il sequestro preventivo dei beni e il divieto di esercitare attività d’impresa per un anno, per due dei sette indagati. In totale, sono stati sequestrati 31 rapporti bancari e finanziari, denaro contante trovato nelle rispettive abitazioni, due immobili nel Varesotto e le quote di due società, una delle quali detiene due fabbricati commerciali e tre terreni.