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Un episodio vergognoso
Recentemente, il Liceo classico, musicale e di scienze umane “Casardi” di Barletta è stato teatro di un atto vandalico che ha scosso profondamente la comunità scolastica. Sui muri e sulle porte dei bagni delle studentesse sono state trovate scritte volgari e offensive nei confronti delle donne, accompagnate da simboli nazisti e dalla frase “W Turetta”, in riferimento a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto nel novembre 2023. Questo gesto non solo rappresenta una violazione della dignità delle donne, ma è anche un chiaro segno di ideologie violente e inaccettabili.
La reazione della comunità
La denuncia è arrivata direttamente dagli studenti, che hanno espresso la loro indignazione per quanto accaduto. I consiglieri comunali Carmine Doronzo e Michela Diviccaro di Coalizione civica hanno condannato fermamente l’episodio, sottolineando l’importanza di un intervento rapido da parte delle istituzioni competenti per identificare i responsabili e prevenire futuri atti simili. “Ci aspettiamo che le Istituzioni competenti intervengano con celerità per identificare i responsabili e adottare misure adeguate affinché tali atti non si ripetano”, hanno dichiarato in una nota.
Un sit-in contro la violenza di genere
In risposta a questo episodio, il corpo studentesco ha organizzato un sit-in davanti alla scuola per condannare l’accaduto e ribadire il loro no alla violenza di genere. “È tragico, inaccettabile e abominevole: quelle offese e quel ‘W Turetta’ sono inqualificabili”, ha affermato una studentessa, sottolineando che “il rispetto incomincia tra i banchi di scuola”. La dirigente scolastica, Serafina Ardito, ha espresso la sua ferma condanna per l’atto vile che deturpa la dignità della comunità scolastica e ha annunciato l’intenzione di promuovere incontri di sensibilizzazione contro la violenza di genere.
Un appello alla responsabilità
Francesco, rappresentante dell’istituto, ha descritto l’episodio come “un pugno nello stomaco”, evidenziando il dolore che ha provato nel pensare a come le sue compagne di scuola possano sentirsi. “Mi sento in dovere di dissociare la comunità scolastica da questo episodio orribile e mi auguro che non si ripeta mai più”, ha concluso Valeria, l’altra rappresentante di istituto. Questo episodio mette in luce la necessità di un impegno collettivo per combattere la violenza di genere e promuovere il rispetto all’interno delle scuole e nella società in generale.