Valentina Misseri è ferma nella sua convinzione: nel 2010, a porre fine alla vita di sua cugina Sarah è stato suo padre, Michele. Durante un’intervista a FarWest condotto da Salvo Sottile, ha dichiarato: “Chi ha assassinato Sarah? È indubbiamente stato mio padre, ne sono certa. Quando ha ritrovato il telefono di Sarah, inizialmente nessuno di noi sospettava di lui, ma già il giorno successivo le nostre intuizioni sono cambiate. Ricordo che mia madre, un po’ preoccupata, mi disse: ‘Valentina, mi pare strano, ci sono troppe coincidenze’. Al principio, io non ero d’accordo, però alla fine mi sono resa conto che era effettivamente lui. Ha persino confessato che mentre strangolava Sarah, lei ha avuto una reazione fisiologica normale, un particolare che solo l’autore del gesto può conoscere. […] Credo fermamente alla sua prima versione, e sono convinta che ha anche abusato del corpo di Sarah”.
Valentina e la sua convinzione
Valentina ha poi commentato l’innocenza di sua sorella, Sabrina Misseri. “Lui ha avuto delle avance nei confronti di Sarah, ma lei lo ha respinto; per paura che ciò potesse essere raccontato, l’ha uccisa per zittirla definitivamente. […] La prima versione di mio padre ha una logica interna, è una storia brutta ma plausibile. Invece, nell’altra versione emerge una volontà di danneggiare mia sorella.”
Il dolore di Sabrina
Valentina ha sottolineato il grande dolore di Sabrina. “Io sono l’unica a mantenere un contatto con mia madre e mia sorella. In alcune videochiamate, vedo spesso mia sorella in lacrime per l’intera durata delle conversazioni, mentre mia madre resta in silenzio, perché non riesce a mostrarsi vulnerabile: è sempre stata il sostegno della nostra famiglia. Mia sorella mi ripete spesso: ‘So che uscirò da qui in barella’. Quanto mi manca mia madre? Infinitamente. La penso ogni giorno”.
Non ho la possibilità di contattarla in caso di problemi, e non posso parlare con lei; mi sento priva di un appoggio fondamentale. La stessa situazione si presenta con mia sorella. Sembra quasi che io sia senza famiglia, come se fossi stata privata di tutto. Riguardo al mio legame con mio padre: “Ho avuto un padre che per quasi tre decenni è stato esemplare, ma quando ha rivelato la verità, ho pensato ‘per me non c’è più’. Tuttavia, alla fine l’ho riabbracciato. Questo non implica che abbia perdonato, il nostro legame è cambiato, non è più come prima. Ma non ho avuto il cuore di lasciarlo.” Inoltre: “Ricordo che quando ci preparavamo per gli interrogatori, ci dicevano di non prestare attenzione a ciò che scrivevano i giornali, mentre in realtà in ufficio avevano accumulato molteplici articoli sul nostro caso. […] Questo ha avuto un impatto sul processo? Assolutamente sì.” Anche suo padre Michele ha raccontato la stessa storia durante una trasmissione. Ci sarà la riapertura del caso?