Questa mattina, in alta Val di Susa, precisamente a Bardonecchia, nella zona sciistica di Vallon Cros, si è verificata una slavina che ha immediatamente allertato i soccorsi.
Valanga Bardonecchia: soccorsi in azione, nessun disperso sotto la neve
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con l’elicottero “Drago 66”, insieme all’elisoccorso del 118, al Soccorso Alpino e alle unità cinofile, pronti a scandagliare la zona alla ricerca di eventuali dispersi. Dopo ore di perlustrazione, intorno alle 15, è arrivata la conferma: fortunatamente, nessuna persona risulta coinvolta.
L’evento valanga si è verificato su un versante opposto rispetto all’area sciabile del Vallon Cros, una zona ben nota per la sua predisposizione a fenomeni di questo tipo. Nulla di nuovo, quindi, per chi conosce la montagna e sa che qui le slavine possono verificarsi anche in modo del tutto spontaneo. L’episodio di oggi sembra rientrare proprio in questa categoria: una valanga naturale, senza alcuna correlazione con il passaggio di sciatori fuoripista. Non si tratta, però, di un caso isolato. Tra martedì e giovedì altre due slavine, seppur di minore entità, si sono staccate in altre aree della Val di Susa: una nella zona del Bourget, a Sauze d’Oulx, e l’altra nel Vallone del Rio Nero, che mette in collegamento Sansicario con Sestriere. Segnali piuttosto chiari di un periodo ad alto rischio, che sconsiglia vivamente la pratica dello sci fuori pista.
Valanga Bardonecchia: rischio alto per neve instabile e nuove precipitazioni
Negli ultimi giorni, infatti, le nevicate abbondanti hanno depositato tra i 25 e i 50 centimetri di neve oltre i 1500 metri di quota, aumentando sensibilmente il pericolo di nuovi distacchi. Il vento forte ha fatto il resto, contribuendo a creare accumuli instabili che possono cedere in qualsiasi momento.
Le autorità locali, tra cui il Soccorso Alpino e l’Arpa Piemonte, stanno monitorando costantemente la situazione, con l’ausilio delle stazioni nivometeorologiche che segnalano un accumulo significativo di neve fresca. Le previsioni non fanno ben sperare: sono attese nuove precipitazioni, che potrebbero peggiorare ulteriormente il quadro.
In questo contesto, i bollettini di rischio valanghe diffusi da Arpa e Aineva, così come quelli delle società impianti di Bardonecchia e della Vialattea, parlano chiaro: il pericolo si attesta su un livello 3 su 5, una soglia critica soprattutto nelle Alpi Cozie e Graie. Particolarmente insidiosa la neve “ventata”, modellata dai forti venti che hanno creato accumuli importanti e instabili. Massima attenzione, quindi: la prudenza non è mai troppa quando si tratta di montagna.