Non sarebbe stato un malore a causare la morte di Angelo Frassi il 28 dicembre 2024 sulle piste da sci di Val Palot, come inizialmente ipotizzato. L’uomo sarebbe deceduto a causa di un tragico incidente sul lavoro, motivo per cui sono scattati due arresti.
Val Palot, incidente mortale sulle piste da sci
Il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari per il legale rappresentante e il procuratore speciale della società che opera l’impianto sciistico di Pisogne. Omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni, è l’accusa che viene contestata ai due.
L’incidente è avvenuto il 28 dicembre 2024 lungo il tracciato dello skilift Duadello. Non ricevendo risposte tramite radio da Frassi, i colleghi avevano iniziato le ricerche, trovandolo infine disteso sulla neve, senza vita. L’uomo era ormai deceduto: i tentativi di rianimarlo erano stati vani.
Gli accertamenti effettuati dal personale sanitario e richiesti dalla Procura hanno confermato che non si trattò di un infarto, ma di una caduta accidentale da un pilone dell’impianto di risalita Duadello.
Val Palot, incidente mortale sulle piste da sci: l’ipotesi del malore
Inizialmente, il personale sanitario intervenuto aveva attribuito il decesso a un arresto cardiaco causato da un malore. Tuttavia, dalle indagini effettuate è emerso che la morte sarebbe stata causata da una caduta accidentale da un pilone dello skilift. Frassi si era arrampicato per liberare un seggiolino incastrato. Per l’accusa, non aveva né casco, né imbragatura.
Le indagini sono state condotte sotto la direzione della Procura, sono state portate avanti dai militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Edolo, dalla Guardia di Finanza di Breno e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Brescia.