Roma, 2 ott.
(Adnkronos Salute) – "Auspico che ci sia un'equità di offerta delle vaccinazioni perché rischiamo di avere, e in parte sta già succedendo, Regioni più sensibili al tema, con più risorse tecniche ed economiche, che fanno proposte innovative, e altre Regioni che invece rimangono indietro". E' un riferimento al caso del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv) quello che ha fatto Carlo Signorelli,presidente di Nitag – National immunization technical advisory group, in occasione della nona edizione di Long-Term Care, a margine degli Stati generali dell'invecchiamento attivo, in corso a Roma.
"In questo momento – spiega – è vigente il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023/2025 che prevederebbe la possibilità di aggiornare il calendario delle vaccinazioni".
Attualmente, ricorda l'esperto, "le vaccinazioni offerte sono rappresentate dal vaccino antinfluenzale, il vaccino anti-pneumococco, il vaccino anti-Zoster e il richiamo Covid nelle categorie interessate che sono in larga parte gli anziani e i soggetti fragili. L'aggiornamento è possibile naturalmente. Ogni vaccino che entra nel calendario diventa un livello essenziale nel sistema nazionale. Quindi la parte tecnica può esprimere delle proposte, ma poi è necessario il vaglio del ministero dell'Economia e delle Finanze, che valuta ogni intervento che determini una nuova spesa, discorso che vale anche per la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale.
In realtà è uno dei vaccini di cui si discute molto, ma che ancora al momento è fuori dal calendario. Quindi lo potrebbero teoricamente somministrare solo le Regioni che hanno disponibilità economiche aggiuntive". "Alcune Regioni, dopo essersi attivate per la vaccinazione dei bambini, ci stanno pensando, soprattutto per gli anziani e i fragili", conclude Signorelli.