Roma, 2 ott. (Adnkronos Salute) – Rendere più forte ed efficace il dialogo tra istituzioni centrali e Regioni per migliorare le coperture vaccinali degli anziani, superando le differenze territoriali nella copertura. Questo è uno dei temi al centro degli Stati generali dell'invecchiamento attivo, organizzati a Roma da HappyAgeing che ha tagliato il traguardo dei 10 anni di attività. L'evento, tenutosi in occasione della Festa dei nonni che si celebra oggi, ha ottenuto il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità e ha visto esperti, rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati confrontarsi su temi quali l'evoluzione della longevità nel tempo, le vaccinazioni nell'anziano, le politiche sull'invecchiamento attivo e l'attività fisica.
L'immunizzazione dell'anziano ha rappresentato sin dal principio uno dei pilastri dell'attività di HappyAgeing, con diverse campagne di sensibilizzazione incentrate sull'invito agli over 65 a vaccinarsi. "Oggi l'impegno dell'Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo in questo campo – spiega Michele Conversano, presidente del Comitato tecnico scientifico di HappyAgeing – si sta spostando su un piano più istituzionale, facendosi promotore di una maggiore collaborazione tra ministero della Salute, Regioni ed enti locali che traduca in azioni concrete e capillari quanto contenuto e previsto dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv)".
Per Conversano occorre che "si stringa un'alleanza proficua e duratura nel tempo tra istituzioni centrali e locali per ridurre, fino ad azzerare, le profonde differenze territoriali che si registrano sia in termini di vaccinazioni offerte che di coperture vaccinali – per malattie come l'influenza, il Covid, il virus respiratorio sinciziale, l'Herpes zoster e la polmonite pneumococcica – implementando strumenti come la chiamata attiva. Quest'ultima ha ampiamente dimostrato il proprio valore in termini di aumento delle coperture vaccinali, come si evince dal documento di approfondimento che HappyAgeing le ha dedicato, il position paper 'Strategia di chiamata attiva per le vaccinazioni dell'anziano', presentato lo scorso gennaio". Un altro punto su cui è necessario continuare a lavorare, conclude l'esperto, è "il progetto di un Calendario della vita che allarghi la prospettiva del calendario vaccinale suddiviso per fasce di età e lo trasformi in una mappa degli appuntamenti di salute della vita di ciascuno. Così che ogni cittadino possa sapere sempre quali strategie di prevenzione applicare per contribuire, in modo attivo, a migliorare la vita propria e dell'intera comunità. In questo modo, il calendario vaccinale rientrerebbe in una strategia di prevenzione più ampia".