Si tratta di una conseguenza dei viaggi spirituali tanto in voga da qualche tempo, ma che ora assumono una connotazione diversa: i monasteri sparsi per l’Italia offrono al turista qualcosa che va oltre lo spirito. Volete sapere cosa?
Nel monastero del Rul ad Albugnano, tra Asti e Torino, è possibile pregare sul lettino e non è solo un modo di dire: uno psichiatra organizza delle sedute che si mescolano a preghiere e riflessioni.
A Bose, in provincia di Vercelli, padre Enzo Bianchi apre le porte a tutti quelli che vogliono improntare le proprie vacanze all’insegna della preghiera e della meditazione: in stanze singole o in coppia, il monastero offre cucina casereccia e accoglienza alla buona. Nel convento santuario delle Laste, retto dai Carmelitani Scalzi, possono prenotare solo gruppi, mentre al monastero di San Cipriano, a Trieste, i single sono accolti dalle monache benedettine per raccogliersi in ritiro spirituale, ma mai per periodi più lunghi di 8 giorni.
Non credete che andare in monastero sia sinonimo di noia: in quello dei Santi Quattro Coronati, al Celio a Roma, le suore di clausura pregano e cantano insieme agli ospiti. Solo gli uomini sono ammessi dentro le mura del convento di San Francesco di Paola, nel cosentino, dove i frati Minimi consentono agli uomini in cerca di un ritiro spirituale serio di partecipare alle loro funzioni. Le vacanze di Natale alla riscoperta del proprio spirito diventeranno l’ultimo trend per quelli che vogliono staccare dalla vita frenetica di tutti i giorni.