Roma, 22 ott. (askanews) – È stato presentato presso la sala Plenaria Marco Biagi del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro il V Rapporto dell’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato, punto di riferimento per la corretta definizione del ruolo economico, culturale e sociale del sistema degli immobili privati di interesse storico-artistico in Italia. Realizzato dalla Fondazione per la Ricerca Economica e Sociale ETS, l’Osservatorio è promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane, Confagricoltura, Confedilizia e Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A. Abbiamo parlato con Giacomo di Thiene, Presidente di ADSI:
“Parliamo di un patrimonio che muove 35 milioni di visitatori, non siamo ancora ai numeri pre-Covid che erano di 45 milioni. È una strada su cui si possono sviluppare soprattutto quelle aree interne, dato che è un patrimonio collocato soprattutto all’interno, non tanto nelle grandi città come l’immaginario comune potrebbe far pensare. Un’Italia che peraltro continua a dire che il numero di turisti cresce, non sono uno specialista del settore, ma ho l’impressione che cresca soprattutto nelle grandi città. Una politica del turismo che non ricorda che l’Italia nei primi anni 70 era il primo paese al mondo per numero di turisti, oggi siamo miseramente, sottolineo miseramente, il quinto”.
Un rapporto che ha come obiettivo quello di fornire alle istituzioni uno strumento utile per supportare la definizione delle politiche da adottare per continuare a sostenere il patrimonio culturale privato, che solo nel 2023 ha accolto 34 milioni di visitatori, in forte crescita rispetto agli anni precedenti. È poi intervenuto Luciano Monti, Coordinatore dell’Osservatorio Patrimonio Culturale Privato e Condirettore Scientifico della Fondazione per la Ricerca Economica e Sociale ETS:
“Il mancato utilizzo di questi beni è una potenzialità e da un lato è un rischio perché si rischia di perdere questo patrimonio non utilizzandolo, ma dall’altro. Immaginiamo soltanto quanto potrebbero aumentare gli spazi espositivi per esempio per mettere in luce e rendere fruibili tutte quelle opere d’arti che oggi purtroppo stanno magari nei magazzini e sotto nelle cantine dei musei pubblici e privati”.
Il consueto rapporto quest’anno ha dedicato un’apposita sezione agli investimenti nella conservazione e nella valorizzazione delle dimore storiche. Un importante volano per la crescita economica: tra interventi ordinari e straordinari si stima i proprietari abbiamo speso complessivamente nel 2023 oltre 1,9 miliardi di euro, contribuendo a oltre un decimo dell’incremento del PIL Italiano per quell’anno.