Non promette bene il report annuale dell’agenzia federale sanitaria dei Centers for Disease Control and Prevention.
Stando ai dati condivisi di recente, nel 2022 sono stati registrati ben 207mila casi di sifilide negli Stati Uniti. Si tratta di un aumento del 17% rispetto all’anno precedente che sale ad un preoccupante +83% se paragonato a cinque anni fa. Per trovare una soluzione, il governo ha creato una task force.
Stati Uniti contro sifilide: nasce una task force
Non è la prima volta che gli Stati Uniti affrontano una crisi legata alla sifilide, già l’anno scorso era stato lanciato un allarme per quanto riguardava i neonati affetti da tale malattia.
E, almeno stando al recente studio condiviso dall’agenzia federale sanitaria dei Centers for Disease Control and Prevention, il paese dovrà affrontare un percorso in salita.
I dati non lasciano dubbi, nel 2022 è stato registrato un netto aumento dei casi di sifilide, parliamo di un +17% rispetto all’anno precedente che arriva ad un +83% se si confrontano i dati con quelli di cinque anni fa. Come se non bastasse, c’è preoccupazione anche per quanto riguarda i casi di sifilide congenita, ovvero quei casi in cui la madre incinta trasmette l’infezione al feto, anche in questo caso è stato registrato un aumento del 30%.
Proprio per trovare una soluzione al problema il governo degli Stati Uniti ha deciso di dare vita ad una task force il cui obiettivo sarà quello di ideare delle iniziative atte a raggiungere l’obiettivo.
Le probabili cause della crisi
A quanto pare sarebbero essenzialmente due i motivi principali che si nascondono dietro questi aumenti vertiginosi di casi di sifilide. Il primo riguarderebbe la diminuzione nell’utilizzo dei preservativi, mentre il secondo è legato all’aumento nell’utilizzo di farmaci che possono creare abrasioni o indebolire l’organismo rendendolo più facilmente attaccabile.