Washington, 15 apr. (askanews) – Proteste negli Stati Uniti dopo la visita del presidente di El Salvador, Nayib Bukele, alla Casa Bianca, con manifestazioni a Washington e New York davanti alle ambasciate del Paese.
Il 43enne leader salvadoregno è accusato di aver supervisionato massicce violazioni dei diritti umani, come dimostra l’enorme e brutale prigione nota come Cecot e poco dopo l’insediamento di Donald Trump per il secondo mandato, gli ha offerto di accogliere i prigionieri dagli Stati Uniti. Il leader Usa ha già inviato più di 250 migranti dopo aver invocato una legge di guerra raramente utilizzata, risalente al 1798, che privava i deportati di un giusto processo.
Nell’incontro nello Studio Ovale, Bukele ha escluso il ritorno negli Usa di Kilmar Armando Abrego Garcia, un uomo “erroneamente deportato” nella prigione del Paese centroamericano e il cui ritorno è stato ordinato da un tribunale statunitense all’amministrazione Trump. Bukele ha inoltre elogiato la linea dura del presidente su immigrazione, criminalità e identità di genere, ed è tra i suoi alleati chiave nella controversa spinta a deportare gli immigrati illegali in una famigerata prigione salvadoregna.