Argomenti trattati
La Corte Suprema dello Stato americano si è interrogata sulla natura degli embrioni congelati in laboratorio.
La decisione ha tuttavia aperto un nuovo fronte nel dibattito su quando inizierebbe la vita del feto.
La decisione della Corte Suprema dell’Alabama sugli embrioni
La Corte ha stabilito che gli embrioni creati e conservati in una struttura medica devono essere considerati esseri umani. Per la prima volta un tribunale ha incluso il concepimento al di fuori dell’utero nella definizione di embrione. La sentenza emessa venerdì è stata accolta con favore dagli attivisti anti-aborto di tutta la nazione, che da tempo sostengono che la vita inizi al momento del concepimento.
L’effetto più incisivo si avrà sulle cliniche della ferità e soprattutto su tutte le donne che cercano di avere dei figli ricorrendo ad esempio alla fecondazione in vitro.
Cosa dice la sentenza
La sentenza dell’Alabama invita gli Stati a emanare nuove norme per regolare la cosiddetta industria della fertilità. Queste potrebbero limitare notevolmente il numero di embrioni creati durante un ciclo di trattamento medico e influire sul futuro di milioni di embrioni già congelati.
La Corte Suprema ha di fatto affermato che essi rientrano perfettamente nella definizione di bambino fornita dalla legge dell’Alabama.
Le cause precedenti
La Corte è stata interpellata dopo che tre coppie che avevano fatto causa al Center for Reproductive Medicine, una clinica della fertilità di Mobile. Secondo l’accusa i medici avevano inavvertitamente distrutto i loro embrioni. I querelanti sostenevano di avere diritto al risarcimento in base alla legge dell’Alabama del 1872 sulla morte accidentale di un minore.
Due tribunali statali non erano d’accordo, sostenendo che gli embrioni non erano né persone né bambini. La sentenza di venerdì ha tuttavia ribaltato le due udienze, dando ragione alle coppie.