USA, morto il soldato che manifestò dandosi fuoco davanti all’ambasciata d’Israele a Washington

Un soldato di dà fuoco davanti all'ambasciata d’Israele a Washington per manifestare e muore a causa delle ustioni.

Aveva manifestato contro il conflitto in Medio Oriente dandosi fuoco davanti all’ambasciata d’Israele a Washington.

Poco prima delle fiamme aveva dichiarato che non sarebbe più stato complice del genocidio. Tale gesto è però costata la vita ad Aaron Bushnell, il soldato dell’aereonautica militare statunitense si è infatti spento a causa delle ustioni riportate.

Un gesto condiviso sui social

Il 25enne aveva registrato il suo gesto di manifestazione per poi condividerlo sui social, recandosi poi davanti all’ambasciata e darsi fuoco. Prima del gesto estremo il soldato aveva dichiarato di non voler più essere complice del genocidio e che era pronto a fare questo atto estremo di protesta.

I vigili del fuoco sono subito entrati in azione per domare le fiamme ma, a quanto pare, il loro intervento repentino non è servito a salvare la vita all’uomo che, in queste ore, ha perso la vita a causa delle ustioni.

I vigili del fuoco si sono anche occupati di verificare la presenza di esplosivi nei dintorni dell’ambasciata, ma per ora non sembra essere stato ritrovato nulla, dando ulteriore conferma del fatto che l’uomo volesse semplicemente dimostrare il suo dissenso per il conflitto.

Non è nemmeno la prima volta che accade un evento del genere, già a dicembre dell’anno scorso un’altra persona si era data fuoco, ma davanti al consolato israeliano ad Atlanta.

L’identità della vittima

Il nome della vittima è Aaron Bushnell e, come confermato in seguito da un portavoce dell’Air Force statunitense, era un membro attivo dell’aereonautica e che si è dato fuoco in segno di protesta.

Un portavoce dell’ambasciata israeliana ha invece confermato che non sono state registrate altre vittime e che l’uomo che si è dato fuoco era sconosciuto.