Dopo il terribile attacco contro Israele, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno stabilito nuove sanzioni contro l’Iran.
Alcuni settori sono stati colpiti in modo significativo.
USA, nuove sanzioni contro Iran
L’attacco dell’Iran contro Israele ha accelerato l’ok di Washington per un nuovo pacchetto di sanzioni economiche contro il regime degli ayatollah. Come affermato dal Segretario Usa al Tesoro, Janet Yellen, le sanzioni mirano a ridurre l’export di petrolio e stanare finanziatori tramite cui l’Iran riesce ad aggirare i divieti. La Commissione Esteri del Senato ha approvato un emendamento per colpire porti e raffinerie.
Le sanzioni mirano anche ai settori strategici dall’energia alla finanza.
Dal 2020 Washington ha esteso le sanzioni a migliaia di aziende e persone giuridiche come l’Organizzazione iraniana per l’energia atomica e la Banca Centrale dell’Iran, accusate di contribuire allo sviluppo nucleare incontrollato. Sono finiti nel mirino fondi e proprietà dei membri del governo, incluso il presidente Ebrahim Raisi. Per quanto riguarda il settore energetico, gli Stait Uniti hanno sanzionato il ministero del Petrolio di Teheran, l’Ente Nazionale Iraniano per il petrolio e le aziende che dividono i profitti.
Nel mirino anche le imprese di Cina ed Emirati Arabi Uniti che hanno fatto affari con il regime degli ayatollah e i fondi e le proprietà dei Pasdaran, corpo militare dei guardiani della Rivoluzione e delle forze speciali Quds, considerate come organizzazioni terroristiche.
Sanzioni all’Iran: l’Unione Europea
Washington ha aumentato la pressione all’Unione Europea per imporre un pacchetto di sanzioni in forma estesa. Come dichiarato dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, le sanzioni verrebbero applicate “per il sostegno di droni alla Russia includendo i missili e la possibilità che sia esteso ai proxy iraniani nella regione”.
Oltre ad azzerare il commercio tra Teheran e Washington, le sanzioni degli Stati Uniti portano forti ripercussioni sull’economia reale iraniana.