Università di Pavia è Certificatore per i crediti d'imposta

Pavia, 1 ott. (askanews) - Grazie al Centro di Ricerca ITIR dell'Università di Pavia, in Italia è nato il primo Osservatorio Nazionale interamente dedicato alla raccolta e all'analisi dei fattori di supporto all'attività di ricerca e innovazione delle imprese. Uno sviluppo importante, dopo che il...

Pavia, 1 ott.

(askanews) – Grazie al Centro di Ricerca ITIR dell’Università di Pavia, in Italia è nato il primo Osservatorio Nazionale interamente dedicato alla raccolta e all’analisi dei fattori di supporto all’attività di ricerca e innovazione delle imprese. Uno sviluppo importante, dopo che il Ministero dell’Industria e del Made in Italy (MIMIT) ha inserito ITIR nell’Albo dei Certificatori del credito d’imposta per attività di “ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica”.

La novità, introdotta dal Ministero, crea condizioni chiare e certe per gli imprenditori, i quali rivolgendosi agli enti inseriti nell’albo, come il Centro di Ricerca ITIR, potranno mettersi al riparto da eventuali accertamenti del fisco. La certificazione già oggi può essere richiesta sia in maniera preventiva, per gli investimenti futuri, sia a posteriori per gli investimenti passati. Entra nel dettaglio il presidente del Centro ITIR e professore ordinario all’Università di Pavia, Stefano Denicolai: “Si può certificare l’innovazione? Da oggi “sì”, le aziende possono rivolgersi al nostro centro di ricerca ITIR dell’Università degli studi di Pavia per certificare i propri processi di ricerca e garantire che il loro percorso di innovazione possa accedere a tutte le agevolazioni che le nostre istituzioni offrono.

È qualcosa di importante perché dà la certezza di evitare problematiche con l’Agenzia delle Entrate e con il fisco”.

Chi si rivolgerà al centro di ricerca universitario ITIR potrà quindi contare su una validazione unica e basata su basi scientifiche, in quanto svolta da ricercatori di professione e know-how specifico, generato grazie all’Osservatorio. Precisa il prof. Denicolai sull’argomento: “Non è un semplice “timbro”: questa certificazione presuppone analisi complesse e del tutto nuove, il rischio di abbagli è alto per chi non è ben attrezzato.

Da luglio, siamo fra gli enti certificatori nell’albo del ministero e ci stiamo interrogando sulla metodologia più adeguata per certificare, nonché se e quanto queste misure possano effettivamente essere efficaci e in quali condizioni. Quindi è nato un Osservatorio, il primo dedicato a questo argomento in Italia, che presenterà i risultati sulle nostre analisi, durante il prossimo ITIR Forum del 23 gennaio 2025. Sarà un momento estremamente interessante, di confronto fra Università e imprese”.

Una novità importante, per un Osservatorio che perseguirà tre obiettivi principali: comprendere al meglio l’impatto delle policy governative a supporto dell’innovazione; disporre di dati mirati per redigere le certificazioni in modo scientifico e stimolare nuovi investimenti; far crescere l’intero ecosistema in una logica aperta, condividendo grazie a report ed eventi il know-how generato.