Unifil, Tajani chiede una revisione del ruolo delle Forze Nato in Libano

Il ministro degli Esteri ha chiesto regole d’ingaggio più forti per la missione e maggiore sicurezza per i militari italiani, dopo l’attacco missilistico attribuito a Hezbollah nel sud del Libano

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF), non hanno dubbi: i missili che ieri hanno colpito la base UNIFIL (Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano) a Shama, nel sud del Libano, sarebbero stati lanciati dal villaggio di Deir Qanoun al-Nahr e l’attacco sarebbe da attribuire a Hezbollah, il gruppo armato libanese.

L’aggressione di ieri ha ferito leggermente alcuni militari italiani, suscitando reazioni a livello internazionale e aggravando il quadro delle tensioni in Medio Oriente.

Unifil, Antonio Tajani: “Inaccettabili gli attacchi”

Il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, oggi ha condannato duramente l’attacco definendolo “inaccettabile”. Tajani ha richiesto una revisione del ruolo di UNIFIL dopo il cessate il fuoco, con un rafforzamento delle regole d’ingaggio e una maggiore presenza sul terreno.

L’obiettivo è impedire che Hezbollah possa lanciare missili contro Israele e garantire una suddivisione del controllo territoriale: l’UNIFIL fino al fiume Litani, l’esercito regolare libanese a nord e Hezbollah arretrato.

Hezbollah e le tensioni con Israele

Le richieste di Tajani e le preoccupazioni espresse a livello internazionale mettono in evidenza dunque l’urgenza di ridefinire il mandato di UNIFIL, garantendo un maggiore controllo del territorio e protezione per le forze internazionali.

Il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, ha discusso della situazione con il suo omologo israeliano, sottolineando l’importanza di proteggere le Forze armate libanesi e i militari UNIFIL. Ha ribadito il supporto degli Stati Uniti per una soluzione diplomatica che consenta ai civili di Israele e Libano di tornare in sicurezza alle loro case.

L’episodio si inserisce in un contesto di escalation, con Hezbollah che intensifica i lanci di missili verso Israele.

Gli attacchi rappresentano una sfida sia per la sicurezza della regione sia per il ruolo di UNIFIL, che si trova esposta al fuoco incrociato.

Militari italiani feriti in Libano, le reazioni in Italia

Ieri anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva definito l’accaduto “inaccettabile”, esprimendo vicinanza ai feriti e alle loro famiglie. E aveva sottolineato la necessità di evitare che le basi UNIFIL vengano usate come scudi, criticando la presenza di terroristi nel sud del Libano, in riferimento a Hezbollah, presunto responsabile dell’attacco.

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso il suo totale disappunto per il grave episodio, condannando il lancio di missili contro UNIFIL. Anche la ministra per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha definito l’attacco “una grave violazione del diritto internazionale” e “un pericolo per chi opera per la pace”. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha definito invece gli attacchi “intollerabili atti criminali” ma ha anche chiesto al governo di riferire urgentemente sulle iniziative per garantire la sicurezza della missione UNIFIL e favorire il cessate il fuoco nella regione.