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Una esposizione riguardante le formazioni armate e l'aggressività politica si svolge a Milano.

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"L'Assedio di Milano: Arms, Atrocità e Anarchia nel secondo dopoguerra" è una mostra che evidenzia documenti archivistici del difficile periodo post-secondo guerra in Italia, con un focus su Milano. L'esposizione, curata da Carmela Santoro e Fulvio Beschi, esplora sia la criminologia organizzata degli anni '50-'80, sia l'eversione politica. Si suddivide in due sezioni: una incentrata sulle bande criminali come quelle di Via Osoppo e di Renato Vallanzasca, ed una sui significativi atti politici eversivi come gli attentati del 1969. Tra i documenti esposti ci sono oggetti di notevole importanza storica. L'esibizione sarà aperta al pubblico nelle date selezionate in concomitanza con le Giornate Europee del Patrimonio 2024 e la Domenica di Carta 2024. L'ingresso è libero e gratuito.

“L’Assedio di Milano: Arms, Atrocità e Anarchia nel secondo dopoguerra” è l’esposizione che mette in risalto i documenti archivistici – in particolare legali – raccontando la complessa narrazione di Milano e, di conseguenza, dell’Italia, nel periodo post-seconda guerra mondiale. Questo fu un tempo caratterizzato dalla tattica dell’insurrezione e gli anni di piombo, marcato da crimini organizzati e shockando notizie di crimini, mentre Milano stava diventando la vivace “Milano da bere”, la capitale della moda e del design. I curatori della mostra, Carmela Santoro e Fulvio Beschi, hanno accuratamente ricostruito gli attacchi drammatici di violenza e criminalità che hanno travagliato Milano tra gli anni ’50 e ’80 del ventesimo secolo. L’esibizione, presentata nella sala affrescata dell’Archivio di Stato di Milano, sarà aperta al pubblico nei pomeriggi di oggi e domani, in coincidenza con le Giornate Europee del Patrimonio 2024, e nel pomeriggio di sabato 12 ottobre e durante la Domenica di Carta 2024 il 13 ottobre. La mostra è divisa in due sezioni: la prima focalizzata sulle gang criminali che operavano tra gli anni ’50 e ’70, perpetrando audaci rapine in un vortice di crescente violenza e brutalità. Questo include la banda di Via Osoppo, saldamente radicata nella vecchia scuola di piccoli crimini, così come le bande Cavallero e Comasina, guidate da Renato Vallanzasca. La seconda sezione è dedicata agli episodi eversivi di origine politica più significativi, a partire dagli attentati del 1969, l’assassinio del Comissario Calabresi e del giornalista Walter Tobagi, l’attacco alla Questura di Milano e altri eventi orchestrati da gruppi armati di varie affiliazioni politiche.

Nell’esposizione sono esposti svariati documenti di rilievo. Tra questi, spicca la rappresentazione della famosa rapina di via Osoppo, l’immagine delle armi utilizzate registrate durante il processo alla Banda Cavallero, l’illustrazione comparata sulla copertina di Paese Sera per l’omicidio del commissario Calabresi e l’esplosivo non detonato presentato al processo di Piazza Fontana. L’ingresso alla mostra e al briefing introduttivo sono completamente gratuiti e senza vincoli, purché vi siano ancora posti disponibili.