Un topo causa blackout al tribunale di Prato, udienze sospese

Un evento inaspettato paralizza le attività giudiziarie e solleva preoccupazioni

Un evento inaspettato al tribunale

Questa mattina, il tribunale di Prato ha vissuto un episodio surreale e allarmante: un topo è riuscito a causare un blackout che ha paralizzato tutte le attività del palazzo di giustizia. Il roditore, intrufolandosi in un generatore, ha morsicato alcuni cavi elettrici, provocando un corto circuito che ha interrotto il flusso di energia. La presidente facente funzioni, Lucia Schiaretti, e il procuratore Luca Tescaroli, hanno comunicato ufficialmente l’accaduto, sottolineando l’assoluta necessità di fermare le udienze e chiudere gli uffici.

Le conseguenze del blackout

Il blackout ha avuto ripercussioni immediate: tutte le udienze programmate sono state rinviate e gli uffici sono stati costretti a chiudere. La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di riscaldamento, poiché il sistema di emergenza non è riuscito a funzionare. I magistrati hanno espresso preoccupazione non solo per il disagio causato, ma anche per il rischio di perdere dati cruciali relativi alle indagini in corso. “Rischiamo di perdere tutti i dati relativi alle intercettazioni”, hanno dichiarato Schiaretti e Tescaroli, evidenziando l’urgenza di risolvere la situazione.

Un problema strutturale

Questo incidente non è isolato, ma mette in luce le precarie condizioni in cui versa il tribunale di Prato. Già in passato, il palazzo di giustizia è stato oggetto di critiche per la sua inadeguatezza e per i problemi strutturali che ne compromettono il funzionamento. La mancanza di manutenzione e l’inefficienza dei sistemi di emergenza sollevano interrogativi sulla capacità del sistema giudiziario di garantire un servizio adeguato ai cittadini.

“La situazione sanitaria è precaria e non è possibile esercitare il potere giudiziario”, hanno concluso i due magistrati, lasciando intendere che la questione richiede un intervento urgente da parte delle autorità competenti.