Un sedicenne ha confessato con dispassione il suo crimine a Viadana.

A Viadana, Mantova, Maria Campai, 42 anni, è stata uccisa nella casa abbandonata di un ragazzo di 17 anni che ha continuato a comportarsi normalmente il giorno successivo, non destando sospetti tra amici e insegnanti. Al ritorno a casa, spiegò ai genitori che le mani gonfie e ferite erano dovute ad un allenamento in palestra. Campai aveva conosciuto il suo assassino tramite una chat di incontri.

In Viadana, una tranquilla città in provincia di Mantova, un omicidio all’apparenza inatteso ha scosso la comunità.

Maria Campai, 42 anni, è stata brutalmente assassinata nella villetta abbandonata di un adolescete di 17 anni. Seguito il giorno successivo dell’omicidio, il giovane si è comportato in modo totalmente ordinario, continuando con le sue attività quotidiane come se nulla fosse accaduto. Nemmeno i più stretti – amici, compagni di classe o insegnanti – hanno notato cambiamenti nel suo comportamento. A casa, la sera del delitto, si è presentato a cena con i genitori, le mani gonfie e i nocchi feriti, attribuendo i danni a un allenamento in palestra.

Sembra che Campai avrebbe incontrato l’assassino attraverso una chat di incontri e che sia stata percossa ripetutamente con le stesse mani che in seguito sono apparse gonfie al tavolo della cena familiare.