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Un nuovo inizio per Villa Forastefano: un centro per disabili a Cassano

Villa Forastefano, nuovo centro per disabili a Cassano

La trasformazione di un bene confiscato alla 'ndrangheta in un centro di accoglienza

Un intervento significativo per la comunità

Oggi, a Cassano allo Ionio, è stato inaugurato un progetto che segna un importante passo avanti nella lotta contro l’emarginazione sociale. Villa Forastefano, un bene confiscato alla ‘ndrangheta, sarà trasformata in un centro “Dopo di Noi” per persone a mobilità ridotta. Questo intervento, del valore di circa 470mila euro, rappresenta non solo un atto di giustizia sociale, ma anche un simbolo di rinascita per un luogo che ha vissuto un passato difficile.

Dettagli del progetto di ristrutturazione

Il progetto di ristrutturazione, approvato nel marzo dello scorso anno, prevede l’adeguamento della villa per renderla idonea ad accogliere fino a sei posti letto, oltre a spazi per il personale e servizi necessari. Tra le migliorie, è previsto l’installazione di un impianto di sollevamento esterno per garantire l’accesso al primo piano agli ospiti con disabilità. Inoltre, l’area verde circostante sarà sistemata per offrire un ambiente accogliente e funzionale.

Un impegno collettivo per il bene comune

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato diverse autorità locali, tra cui il sindaco Giovanni Papasso e il capo di gabinetto della Prefettura di Cosenza, Giuseppe Di Martino. Durante il suo intervento, Di Martino ha sottolineato l’importanza di questo progetto, affermando che “lo Stato c’è ed è presente”. Il sindaco ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro costante impegno nella lotta contro il malaffare, evidenziando come la trasformazione di Villa Forastefano rappresenti un segnale di speranza e di collaborazione tra istituzioni.

La realizzazione di questo centro non solo offrirà un servizio fondamentale per le persone a mobilità ridotta, ma contribuirà anche a restituire alla comunità un luogo di valore simbolico, dimostrando che è possibile trasformare il passato in un futuro migliore. I lavori sono previsti per essere completati entro un anno, restituendo così alla collettività un bene che potrà fare la differenza nella vita di molte persone.