Kazan, 23 ott.
(askanews) – Un mercato comune alternativo all’Occidente, con nuove alleanze commerciali e finanziarie da concretizzare. E’ uno dei temi emersi al tavolo dei Brics, al summit in corso a Kazan in Russia. Da Lula a Modi, da Xi Jinping a Peshekian, presenti i leader dei cinque stati fondatori (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) ai quali si sono aggiunti da quest’anno Iran, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.
In tutto sono 36 le delegazioni ospiti al vertice che Putin sbandiera come un grande successo per il suo paese, dato dalla comunità internazionale come totalmente isolato a causa della guerra in Ucraina.
Il leader russo, che ha aperto i lavori, ha parlato di un mondo “multipolare” radicalmente cambiato: “Gli stati membri della nostra associazione hanno un potenziale politico, economico, scientifico, tecnologico e umano davvero enorme”, ha affermato Putin, il quale ha inoltre proposto di lavorare a una borsa comune per alcuni importanti beni alimentari pensando a un modello da applicare in futuro allo scambio di altre importanti materie prime come petrolio, gas e metalli.
Al centro delle discussioni è stato dato ampio spazio alle due guerre che affliggono il pianeta, quella in Ucraina e quella in Medio Oriente. Il dramma di Gaza è finito nelle dichiarazioni finali, dove i paesi partecipanti hanno chiesto un “cessate il fuoco permanente”.
Le autorità Brics hanno infine stabilito una lista di 13 paesi pronti ad entrare nell’associazione e definito i criteri per l’adesione, senza tuttavia rivelare le identità di questi paesi.