Nell’ambito di una vasta operazione che ha portato all’arresto di 18 ultras di Milan e Inter, le autorità hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione del noto rapper Emis Killa a Bernareggio.
Ultras arrestati, perquisita la residenza di Emis Killa: scoperti coltelli, un manganello e 40mila euro
L’artista trentaquattrenne, pur non risultando indagato, è stato coinvolto in una serie di accertamenti che hanno interessato circa sessanta persone.
Durante la perquisizione, condotta “presso terzi”, le forze dell’ordine hanno rinvenuto e sequestrato una somma consistente di denaro contante, quantificata in 40.000 euro, oltre a diversi oggetti potenzialmente pericolosi, tra cui uno sfollagente, un manganello telescopico, tre tirapugni, sette coltelli e un taser.
Le indagini hanno evidenziato legami tra il rapper e alcuni esponenti del tifo organizzato milanista, in particolare, è emersa la sua presenza al fianco di Luca Lucci, leader della Curva Sud, durante la partita Milan-Torino del 17 agosto.
Ultras arrestati, perquisita la casa del rapper Emis Killa: sequestrati coltelli, manganello e 40mila euro
Secondo quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, il rapper sarebbe stato individuato nel gruppo della Sud che aveva aggredito prima di Milan-Roma uno steward, che all’epoca dei fatti aveva fermato alcuni tifosi che volevano entrare senza biglietto.
L’inchiesta avrebbe rivelato anche connessioni commerciali tra il rapper e alcuni membri della Curva Sud, in particolare attraverso uno studio di tatuaggi collegato a una società riconducibile a Luca Lucci.
Il rapper, che non ha mai celato le sue relazioni sui social media, è noto da tempo per la sua stretta amicizia con gli esponenti di spicco della Curva Sud. In particolare, durante Milan-Torino, giornata che segnava il ritorno allo stadio di Luca Lucci, l’artista è stato visto in compagnia proprio del leader ultras rossonero, successivamente arrestato nel corso dell’operazione di lunedì.