Redazione Notizie.it 
Ricordate Oetzi, l’uomo vissuto oltre 5000 anni fa rinvenuto fra i ghiacciai delle Alpi Venoste nel 1991?
La sua scoperta fu emozionante poiché permise di ritrovarsi faccia a faccia con un essere umano di epoca preistorica in perfetto stato di conservazione; da quasi venti anni infatti, la mummia del Similaun, nome con cui è noto nel mondo, è oggetto di analisi e studi tesi ad accertarne caratteristiche e particolari che ci permettano di risalire a qualche conoscenza in più sulla sua identità e sul mondo in cui viveva.
Innanzitutto, chi era e cosa faceva Oetzi? Che ruolo aveva nella società di allora?
Sono state avanzate le ipotesi più disparate, ma ora uno studio condotto dal Professor Bondioli del Museo di Preistoria di Roma, sembra almeno aver escluso con certezza la possibilità che si trattasse di un re guerriero in fuga, che ferito, tentò di sopravvivere in quel luogo impervio e pieno di insidie ma non ce la fece, restando lì per millenni.
Tale tesi sarebbe contraddetta dal fatto che Oetzi fu sepolto dai compagni con tutti gli onori, e probabilmente fu portato sul ghiacciaio solo in seguito, affinché potesse riposare più vicino possibile al Cielo.
Sembra perciò plausibile l’ipotesi che si trattasse di un capo tribù o di uno sciamano, ad ogni modo di un uomo tenuto in gran considerazione dalla comunità.
