Budapest pone il veto su nuove sanzioni dell'Ue contro Mosca

L'Ungheria ha annunciato il suo veto sul quattordicesimo pacchetto di sanzioni Ue.

Budapest ha annunciato il suo veto sul quattordicesimo pacchetto di nuove sanzioni Ue.

Lo ha reso noto il ministro degli Esteri.

Ucraina, veto di Budapest su nuove sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia

L’Ungheria ha annunciato il suo veto sul quattordicesimo pacchetto di sanzioni Ue. A renderlo noto il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, durante il Consiglio Esteri, spiegando che l’Ungheria non voterà a favore del pacchetto in quanto “nella sua forma attuale è assolutamente contrario agli interessi economici dell’Ungheria” e “metterebbe a rischio la sicurezza dell’approvvigionamento energetico del Paese“.

Le nuove misure contengono degli elementi che andrebbero a rallentare gli investimenti nella centrale nucleare di Paks e che potrebbero avere conseguenze devastanti per l’agricoltura e l’industria alimentare ungherese. L’Unione Europea ha trovato l’accordo sull’uso degli asset russi immobilizzati con la creazione di un Fondo di assistenza a Kiev all’interno dell’European Peace Facility, ma manca il sì di Budapest.

Veto ungherese: Germania, Italia e i baltici sono contro

Berlino sollecita Budapest a togliere il veto alla creazione del Fondo di assistenza Ue per l’Ucraina per sostenere la consegna di armi a Kiev. “Abbiamo bisogno di tutte le voci per il popolo ucraino. Ed è per questo che lancio un appello urgente all’Ungheria affinché renda finalmente possibile il sostegno” ha dichiarato Annalena Baerbock, ministra tedesca degli Esteri.

La nostra posizione è contro il blocco, vogliamo avanzare” ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

La reazione dei baltici è ancora più dura. “La continua imposizione del veto da parte dell’Ungheria a tutte le misure pensate per aiutare l’Ucraina è inaccettabile. Abbiamo il dovere di reagire: l’Ue non può rimanere immobile a causa della sistematica creazione di ostacoli da parte dell’Ungheria” ha dichiarato Gabrielius Landsbergis, ministro degli Esteri lituano. Margus Tsahkna, ministro degli Esteri estone, ha sottolineato che si tratta di una “violazione del nostro confine“.