È stato messo un limite agli attacchi dell’Ucraina in territorio russo: le armi americane potranno essere impiegate entro una distanza di 100 km dal confine tra i due Stati. Lo ha reso noto il Washington Post che ha spiegato che una scelta di questo tipo frenerebbe l’Ucraina nel colpire punti strategici dai quali provengono attacchi importanti. La questione è stata anche oggetto di analisi da parte dell’Isw, l’institute for the study of war che, fin dall’inizio sta seguendo con attenzione la guerra.
Ucraina, limite attacchi di Kiev in Russia: lo scenario
Gli Stati Uniti, attraverso le parole del consigliere nazionale per la sicurezza nazionale Jake Sullivan che è stato interpellato dalla Cbs, ha spiegato qual è il contesto entro il quale può agire Kiev. Nello specifico il consigliere ha affermato che “Si tratta di buon senso. Se la Russia attacca o si appresta a farlo dal proprio territorio, ha senso consentire all’Ucraina di colpire al di là del confine”. Posizione non meno diversa da quella del portavoce del Pentagono Dietz che ha chiarito che la questione non intaccherebbe la geografia o un raggio d’azione, ma che “se l’Ucraina attacca o sta per colpire l’Ucraina dal proprio territorio, l’Ucraina ha i mezzi per rispondere alle forze che colpiscono da aree oltre il confine”.
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Lo studio dell’Isw
L’Isw, l’Institute for the study of war, attraverso un suo studio ha evidenziato che Kiev ha la possibilità di attaccare “una superficie ridotta lungo il confine”. Così facendo l’area che le forze russe possono impiegare per lanciare degli attacchi è stata ridotta del 15%. È stato altresì osservato che “La svolta americana è un passo nella giusta direzione ma da sola non è sufficiente per minare in maniera ampia le operazioni russe”.