Roma, 15 mar. (Adnkronos) – "Basta parlare di guerra in Europa! Spingere l’Europa in guerra è una follia. Se l’Europa cede anche sul vincolo della pace per la quale è stata fondata, allora non ha più senso. In questo ultimo periodo, nel quale le nuvole si addensano sempre più fitte sui cieli dell’Europa, in cui Macron arriva addirittura a chiedere invio di soldati in Ucraina, Ursula Von Der Leyen chiede all’Europa di armarsi, mi torna spesso alla mente Bettino Craxi, uno statista coraggioso e illuminato che amava il proprio Paese e ha lavorato sempre affinché l’Italia avesse il posto che le spettava come leader della pace e della cooperazione in Europa, nel mondo e in particolare nel Mediterraneo". In un lungo post su Facebook, Armando Siri, coordinatore Dipartimenti della Lega e curatore della Scuola di Formazione Politica del partito di Salvini, non nasconde la sua contrarietà dopo le ultime prese di posizioni in Europa sul conflitto tra Russia e Ucraina.
"Oggi sono convinto che Craxi sarebbe in prima linea ad avvertirci della pericolosità di un’escalation bellica in Europa e in Medio Oriente. Ormai da molto tempo si sta pericolosamente facendo spazio, senza trovare ostacolo alcuno, uno sdoganamento della guerra come risoluzione dei conflitti fra le nazioni, opzione lontanissima delle nostre tradizioni e che peraltro dovremmo ricordaci è palesemente contraria ai nostri principi costituzionali", aggiunge. "Mi chiedo dove siano finiti i pacifisti, i girotondi, le sardine, i popoli viola e quelli arancioni", è la domanda che si pone Siri, per poi concludere con la richiesta che "l’Italia si faccia sentire, come Paese fondatore dell’Europa della Pace, chieda a Von der Leyen e a Macron di chiarire le loro posizioni. Il nostro Paese può avere un ruolo fondamentale nel raggiungimento di un nuovo equilibrio mondiale fondato sulla pace e sulla prosperità, ma deve trovare il coraggio, come fu quello di Craxi negli anni '80".