Bruxelles, 21 mar.
(Adnkronos) – I rischi che corre la sicurezza europea sono "gravissimi, se non si deciderà subito di investire pesantemente nella difesa". Lo dichiara al Sole 24 Ore la premier estone Kaja Kallas, alla vigilia del vertice europeo a Bruxelles, sottolineando che "la storia ci dice che in Europa le cose possano deteriorarsi in fretta. La differenza tra la Seconda guerra mondiale e oggi è che l’Ucraina continua a combattere e sta in piedi.
Per questo la guerra non è andata oltre. Se non vogliamo che dilaghi, dobbiamo aiutare gli ucraini a difendersi. In gioco non c’è solo l’architettura della sicurezza europea ma quella globale".
"Se l’aggressione paga, è un invito a farvi ricorso altrove – spiega la premier – Nella Seconda guerra mondiale quando la Germania nazista ha moltiplicato l’avanzata in Europa, il Giappone si è mosso alla conquista dei vicini. È lunga la lista dei Paesi con questi appetiti.
Per questo la nostra risposta influenzerà la sicurezza globale. In breve, una forte difesa europea garantirà la pace nel mondo. Noi vogliamo la pace ma quella che propone la Russia non è sostenibile: una pausa di qualche anno, poi l’aggressione tornerebbe a marciare sulla debolezza altrui. La nostra difesa va rafforzata a livello Ue e Nato con massicci investimenti per scoraggiare l’aggressione. Il problema è che i Paesi che hanno vicini migliori dei nostri esitano a farlo perché devono dirottare il denaro dei contribuenti dalle spese sociali a quelle militari".
La Russia ha attaccato l’Ucraina perché sapeva che poteva. Potrebbe anche attaccare la Nato? "Per ora Mosca teme di sfidarla – risponde la Kallas – Ma se non avremo una difesa forte e adeguata, non esiterà. Si parla sempre dell’articolo 5 ma c’è anche l’articolo 3: ciascun Paese deve fare il massimo per difendersi, cioè investire nella difesa. Le minacce nucleari di Putin non sono nuove, servono per intimidirci e funziona. Se guardo alle distruzioni causate dalla Russia in Ucraina, sono peggiori di qualunque distruzione nucleare.
Però con Putin non posso escludere niente. E i russi sono bravissimi a mestare nelle nostre società, calibrando le minacce secondo le paure dei vari Paesi. Non eccellono in tecnologia ma nelle scienze sociali sì".