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Ucraina, ok di Biden ai missili a lungo raggio contro la Russia

Roma, 18 nov. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha autorizzato l’utilizzo di missili americani a lungo raggio da parte dell’Ucraina per attacchi all’interno della Russia. La decisione, rivelata da New York Times e Washington Post, rappresenta un netto cambio di posizione del presidente uscente, prima di cedere il potere al repubblicano Donald Trump il prossimo gennaio, e fa seguito anche al dispiegamento di truppe nordcoreane per aiutare lo sforzo bellico di Mosca.

Le armi saranno probabilmente inizialmente impiegate contro le truppe russe in difesa delle forze ucraine nella regione di Kursk, nella Russia occidentale.

Nonostante le ripetute richieste da parte dell’Ucraina, Biden aveva a lungo resistito a dare l’autorizzazione. Ma con l’imminente insediamento di Trump, che ha promesso di porre fine ai combattimenti, ha dato il via libera al potente sistema missilistico tattico dell’esercito (ATACMS) di colpire il territorio russo. “Penso che questo aiuterà certamente gli ucraini, ma non credo che sarà decisivo per la direzione della guerra – ha commentato Stephen Biddle, professore di Affari internazionali e pubblici, Columbia University – credo che l’amministrazione Biden voglia che Putin e i nordcoreani capiscano che l’escalation ha dei costi”. “Certamente, l’amministrazione vuole far arrivare in Ucraina tutti gli aiuti attualmente autorizzati dal Congresso, prima del 20 gennaio. È una politica ragionevole, del tutto coerente con la legge statunitense. Non vincola in alcun modo l’amministrazione Trump. Giusto? Possono tagliare gli aiuti oltre questa data, se vogliono” ha aggiunto.

Secondo i media ufficiali della Corea del Nord, il leader Kim Jong Un ha tenuto un discorso nei giorni scorsi davanti alle forze armate del Paese a Pyongyang, durante il quale avrebbe detto che la “continua assistenza militare di Washington all’Ucraina… solleva la preoccupazione di una terza guerra mondiale”. Intanto, Biden è volato in Brasile per il G20 di Rio e poco prima si è recato in Amazzonia, primo presidente statunitense ad andarci; un tour d’addio in Sud America prima di passare il testimone a Trump a gennaio.