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Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ha respinto l’ipotesi formulata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, condividendo sul canale Telegram il suo piano in sette punti.
Il piano di Medvedev per la guerra in Ucraina
Come riportato dall’agenzia russa Tass, Dmitry Medvedev ha affermato che la “formula di pace” avanzata da Kiev non sia praticabile, in quanto prevede il ritorno delle truppe russe ai confini del 1991 di quella che era l’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Sebbene diversi Paesi occidentali abbiano fornito un ampio sostegno a questa iniziativa, Medvedev ritiene che il conflitto possa essere risolto solo “sulla base del riconoscimento della realtà“.
L’Ucraina, quindi, dovrebbe arrendersi e ammettere di appartenere alla Russia.
La proposta in sette punti
“L’unica via d’uscita è la costruzione di una nostra formula russa, pacifica e realistica. Una formula che sia umana per tutti” ha osservato, evidenziando che le richieste del Cremlino dovrebbero includere la “resa completa e incondizionata dell’ex Ucraina rappresentata dalla cricca neonazista di Kiev“, così come “il riconoscimento da parte di un parlamento provvisorio dell’ex Ucraina che il suo intero territorio è territorio della Russia“, nonché “il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite che l’Ucraina ha perso la sua autorità legale internazionale“.
Medvedev ha suggerito, infine, la formazione di organi di governo temporanei che decidano “il pagamento di tutte le compensazioni dovute alla Russia” e poi riconoscano che l’intero territorio dell’Ucraina è “un territorio della Federazione Russa“.
Il ruolo delle Nazioni Unite
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza ha attentamente declinato il suo piano per la risoluzione della guerra, che si concluderebbe con l’adozione di un atto giuridico “sulla riunificazione dei territori dell’Ucraina con la Russia” riconosciuto dalle Nazioni Unite.
“Questa è la formula di pace morbida della Russia” ha dichiarato, aggiungendo “Ritengo che si possa cercare un consenso benevolo basato su questo tipo di accordo, contando sulla comprensione reciproca dei nostri amici intimi, i nostri partner occidentali“.