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È stata una lunga mattinata, circa due ore di videocall. Un faccia a faccia tra i leader della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, a guida anglo-francese, un gruppo pronto a garantire la sicurezza dell’Ucraina, nel caso di una futura pace con Mosca.
Giorgia Meloni partecipa al vertice con Starmer: le parole della Premier
La chiamata, promossa dal premier britannico Keir Starmer, ha visto la partecipazione di 26 leader e rappresentanti di altrettanti Paesi alleati. Tra loro, non poteva mancare Giorgia Meloni. La Premier italiana, dopo una riflessione sul da farsi, ha deciso di esserci. Una scelta ponderata, un’apparizione che non ha mancato di suscitare curiosità a questo summit dei volenterosi.
“Non invieremo truppe italiane in missioni sul campo”, ha dichiarato in modo netto, ribadendo la posizione dell’Italia. Non è la prima volta che lo dice, ma in un contesto internazionale così delicato, ogni parola ha il suo peso. L’Italia, comunque, non si tirerà indietro, ha assicurato la premier.
La linea di Giorgia Meloni al vertice: ecco come l’Italia parteciperà
“Continueremo a lavorare con gli alleati per garantire la sicurezza credibile e duratura dell’Ucraina“, ha aggiunto Giorgia Meloni. Una posizione, quella italiana, che sembra voler bilanciare il sostegno all’Ucraina con una linea prudente riguardo l’impiego di forze militari.
E se la discussione tra i leader è stata intensa, lo è stata ancora di più la risposta di Mosca. Da una parte, la proposta di pace del presidente Zelensky, dall’altra la voce del Cremlino, che non ha risparmiato critiche. Yuri Ushakov, consigliere diplomatico di Putin, ha usato parole dure. “I leader europei sotto Trump si comportano come cagnolini ai piedi del loro padrone”, ha commentato, accusando la leadership occidentale di essere poco indipendente nelle decisioni.
Keir Starmer, dal canto suo, non ha avuto dubbi: “Putin prima o poi dovrà sedersi al tavolo della pace.” La pressione sul presidente russo è forte, ma la strada per un cessate il fuoco sembra ancora lunga. Starmer ha evocato un futuro in cui peacekeeper e aerei garantiranno la sicurezza dell’Ucraina, ma la strada per arrivare a questo punto è tutta in salita. “Non basta il ‘sì, ma’ di Mosca”, ha insistito il premier britannico, puntando su una pressione sempre maggiore.
Giorgia Meloni tra i “volenterosi”: Macron e von der Leyen spingono per una pace?
Eppure, gli altri leader dei “volenterosi” non sono da meno. Emmanuel Macron ha espresso chiaramente la sua posizione. “La pressione su Mosca deve essere cristallina”, ha dichiarato, accusando Putin di voler prima conquistare tutto e poi negoziare. Parole forti, da un presidente che non vuole cedere davanti all’intransigenza russa.
Nel frattempo, Ursula von der Leyen, dalla sua, ha ricordato l’importanza di un cessate il fuoco che porti a una pace “giusta e duratura”. La presidente della Commissione Europea ha ribadito il sostegno all’Ucraina, ma ha anche avvertito che la Russia dovrà dimostrare di voler davvero fermare i combattimenti.
Insomma, la strada per la pace è più tortuosa che mai. Ma almeno, oggi, i leader sembrano aver deciso di percorrerla insieme.