Ankara, (Adnkronos) – "Erdogan dirà che in Turchia c'è una democrazia e che non c'è una svolta reazionaria in corso. Se riesce a far credere questo ai politici e al popolo italiano, allora potrà anche dire senza essere smentito che la Torre di Pisa è dritta. Invece è vero che pende così come è vero che nel nostro Paese c'è stato un colpo di Stato".
Lo dice il leader dell'opposizione turca Ozgür Ozel, parlando con il Corriere della Sera dalla presidenza provinciale di Istanbul del Chp, il partito secolarista erede di Atatürk, alla vigilia del quarto vertice intergovernativo Italia-Turchia, che si terrà oggi a Roma.
Parlando dell'arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, Ozel afferma che "l'Italia è un Paese in cui la cultura della democrazia è molto radicata e Istanbul è una città che fu capitale dell'Impero Romano d'Oriente. Se oggi qualcuno imprigionasse il sindaco di Roma, noi lo sosterremmo e ci aspettiamo che gli italiani facciano lo stesso, che difendano la democrazia. L'incapacità dell'Europa di adottare una chiara posizione riguardo agli sviluppi in Turchia è in contrasto con i suoi valori fondamentali. Crediamo che i Paesi come l’Italia non debbano rimanere in silenzio di fronte alle minacce al diritto alle libere elezioni nel nostro Paese. È essenziale che si schierino dalla parte della democrazia e della giustizia e sostengano attivamente i principi fondamentali che iniziano i valori europei. Ho visto di recente per la quarta volta. La sua salute è ottima. Ma il fatto che sia rinchiuso in un carcere di massima sicurezza è raccapricciante. Quando vado a trovarlo mi perquisiscono anche dentro le scarpe".
Anche se è in prigione, prosegue, "Imamoglu resta il candidato alla presidenza. Pochi giorni dopo il suo arresto, il 23 marzo, 15 milioni di cittadini lo hanno scelto alle primarie che si sono svolte in tutta la Turchia. Non è una novità,anche Selahattin Demirtas (il leader filo-curdo in carcere dal 2016 ndr) si è presentato nel 2018. Dal punto di vista legale non c'è nulla che gli impedisca di correre, l'annullamento del suo diploma di laurea non ha valore. Se ci fossero le elezioni noi faremmo la campagna elettorale per lui. Già oggi ogni mercoledì teniamo comizi serali a Istanbul e ogni fine settimana in diverse zone delle città turche. Tutti i sondaggi mostrano che Imamoglu batterebbe Erdogan con il 60% dei consensi al primo turno. La Turchia è a un bivio: deve scegliere tra autoritarismo e democrazia. Sono fiducioso perché le strade, le piazze, la gente, milioni di persone hanno deciso di combattere con noi invece di arrendersi a Erdogan. Penso che questo sia molto importante. Ricordiamoci che ogni volta che Imamoglu ha sfidato il presidente ha sempre vinto".