In crisi da diversi anni, la multinazionale statunitense Tupperware ha comunicato di aver avviato una procedura di fallimento per evitare la bancarotta.
Tupperware in crisi
“Negli ultimi anni la posizione finanziaria della società è stata gravemente influenzata dal difficile contesto macroeconomico“, ha affermato Laurie Ann Goldman, Ceo della società, che ha annunciato in questi giorni di aver avviato la procedura fallimentare.
Goldman ha anche tracciato la via per il futuro:
“Stiamo cercando alternative strategiche per supportare la trasformazione dell’azienda verso un modello più digitale e tecnologico”.
Fondata nel 1946 dal chimico Earl Tupper, Tupperware è diventata un simbolo del dopoguerra, con i suoi contenitori ermetici per la conservazione dei cibi. Grazie ai celebri “Tupperware parties“, eventi casalinghi in cui i prodotti venivano dimostrati e venduti, l’azienda creò un modello di vendita di grande successo. Tuttavia, negli ultimi decenni il modello di vendita di Tupperware ha iniziato a mostrare segni di cedimento, fino al declino con la pandemia di Covid.
Il declino dell’azienda Tupperware
Il fatturato è sceso a 1,3 miliardi di dollari nel 2022, il 42% in meno rispetto a cinque anni prima. La società ha accumulato passività tra 1 e 10 miliardi di dollari e ha smesso di pubblicare i conti dal 2022.
Nel 2023 Tupperware ha tentato di cambiare rotta con una nuova nomina nel consiglio di amministrazione. Nonostante questo cambiamento, le difficoltà finanziarie sono continuate a peggiorare. A tal proposito, l’azienda ha avviato una procedura di fallimento secondo il Capitolo 11 della legge americana. Questa legge non equivale alla bancarotta completa, ma permette alle aziende di ristrutturare i debiti sotto la supervisione di un tribunale.