Roma, 13 giu.
(Adnkronos Salute) – Non sono ancora realtà in tutt'Italia i 'Molecular tumor board', organismi composti da vari specialisti, che valutano i risultati dei test di profilazione genomica e individuano le opzioni terapeutiche per i pazienti con tumore in fase avanzata, per i quali non ci sono terapie disponibili. Organismi chiave nella medicina personalizzata contro il cancro. Secondo l'analisi presentata oggi a Roma da Cittadinanzattiva, mancano all’appello la Basilicata e le province autonome di Bolzano e Trento.
Per il Lazio risulta un Mtb a livello aziendale e in Friuli Venezia Giulia una delibera con la proposta di istituirlo.
Veneto, Toscana, Liguria, Campania, Piemonte/Valle D’Aosta, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo, Umbria hanno deliberato il Molecular tumor board prima della legge 233/2021 e del successivo decreto ministeriale 30 maggio 2023, che lo hanno istituito. A seguito del decreto hanno deliberato o aggiornato la precedente direttiva Liguria, Sardegna, Umbria, Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia, Marche, Molise e Lombardia, quest’ultima di recente emanazione.
Per quanto riguarda invece i Centri specialistici che utilizzano le tecnologie di profilazione genomica con Ngs (Next Generation Sequencing), è stata effettuata una ricognizione regionale per individuare le strutture attive sia in regime pubblico che in privato convenzionato. Anche in questo caso la situazione è eterogenea, anche sui numeri. Ad esempio, Lombardia e Sicilia sono le regioni con più strutture a fronte di Abruzzo, Basilicata, Molise, PA di Bolzano e Sardegna che contano un centro per l’esecuzione di questi test.
Il Molise si è 'appoggiato' al Pascale di Napoli (con protocollo d’intesa) in attesa di individuare un centro al Cardarelli di Campobasso. Altre regioni hanno individuato i centri per aree geografiche/organizzazione territoriale o aree vaste, come ad esempio la Calabria, l’Emilia Romagna, le Marche, il Friuli Venezia Giulia e la Toscana. La Liguria ha adottato un sistema Hub & spoke. Non è stato possibile stilare un elenco puntuale di centri per tutte le Regioni per la difficoltà a reperire l’eventuale delibera o perché si è ancora in attesa di emanazione (Campania, Lazio, PA di Trento, Puglia, Umbria).
“L’Osservatorio civico sulla medicina personalizzata ha condotto questo lavoro con l’obiettivo di proporre alle Istituzioni nazionali alcune azioni concrete ed orientate a offrire soluzioni nel breve e nel lungo periodo per implementare il modello della medicina di precisione nel nostro Paese e per garantire equità di accesso ai test Ngs e alle terapie mirate – commenta Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva – Tra le priorità ne indichiamo due come particolarmente urgenti: la costituzione e la piena operatività del Centro di coordinamento nazionale unico dei Mtb; la previsione nella prossima Legge di Bilancio di risorse aggiuntive al Fondo per il potenziamento dei test Ngs, in attesa che gli stessi vengano inseriti nei Lea di cui auspichiamo un rapido aggiornamento nel corso del 2025".
Fra le altre proposte nel documento, da attuare nel 2024 a livello regionale, completare l’istituzione e rendere realmente operativi i Mtb regionale nell’ambito della Rete Oncologica Regionale; procedere all’identificazione dei Centri specialistici di profilazione molecolare con metodica Ngs, definendo quali Centri/Laboratori eseguiranno profilazione di primo e di secondo livello; implementare percorsi per l’accesso alla medicina personalizzata nell’ambito di ogni Pdts per patologia. Si chiede, inoltre, entro il 2025-2026 di garantire l’entrata in vigore del decreto tariffe, come previsto il primo gennaio 2025, senza ulteriori proroghe, e avviare contestualmente il processo di aggiornamento dei Lea, affinché i cittadini possano accedere in tempi certi alle nuove opportunità di cura; e di inserire nei nuovi Lea i test Ngs e prevedere nel nuovo nomenclatore tariffario una specifica codifica (codice prestazione) ai fini dell’appropriatezza.