Roma, 4 feb. (Adnkronos Salute) – I comportamenti a rischio causano un tumore su tre: nel 2024 in Italia sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore e, in base agli ultimi dati raccolti, cresce il numero di connazionali che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro. Sono quasi tre milioni e 700mila, ovvero ben il 6,2% della popolazione. "Siamo contenti perché la mortalità è in calo e perché sempre più spesso riusciamo a cronicizzare la malattia ma noi dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione, avere cura di noi stessi, stare attenti agli stili di vita perché obesità, ridotta attività fisica, alimentazione sbagliata, fumo e alcol sono un cocktail micidiale". Così Francesco Perrone, presidente dell'Associazione italiana oncologia medica in occasione del convegno 'United by Unique', organizzato oggi a Roma, per il World Cancer Day, da Aiom, Associazione italiana oncologia medica e Fondazione Aiom, che aderiscono alla Giornata mondiale e sostengono l’obiettivo della campagna.
"Educare i cittadini a contrastare le abitudini che possono rappresentare un fattore di rischio per il cancro è una delle nostre missioni – spiega Perrone -. Nel 2024 nel nostro Paese sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore. Il 40% delle morti nel mondo è causato da fattori di rischio modificabili, in particolare da fumo, consumo di alcol, sedentarietà ed eccesso ponderale. Noi sappiamo che se miglioriamo gli stili di vita riduciamo il numero di pazienti che si ammalano di cancro e se riusciamo a fare gli screening aumentiamo il numero di pazienti che guarisce. I dati sono incoraggianti perché la mortalità per cancro è in diminuzione e sempre di più anche chi non guarisce raggiunge una condizione di cronicità".
Il motto della Giornata mondiale contro il cancro è 'United by Unique', Uniti nella Unicità'. "E' quello che noi cerchiamo di fare tutti i giorni, rispettare la unicità dei nostri pazienti garantendo le migliori modalità diagnostiche e le migliori cure personalizzate – sottolinea il presidente di Aiom – Ci riusciamo praticamente in tutte le regioni d'Italia e questo è un messaggio molto importante". Ma dobbiamo anche "prenderci cura della comunità perché la prevenzione, l'educazione sui fattori di rischio, sugli stili di vita che possono causare il cancro e il funzionamento dei programmi di screening, laddove possibili, sono anche nell'orizzonte delle cose che noi oncologi vogliamo supportare e delle quali vogliamo parlare. Per questo oggi siamo contenti di questo evento" conclude.